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Escursione da fare in Giordania: il Wadi Mujib

l'escursione nel wadi mujib è un'esperienza sa fare in giordania

Indice dei Contenuti

Nel mio recente fam trip in Giordania con la community delle Travel Blogger Italiane, ho vissuto una delle esperienze più adrenaliniche di tutta la mia vita: fare un’ escursione nel Wadi Mujib.

Inizialmente, dopo aver letto più volte il programma di viaggio ad alta voce, come per affermare con forza a me stessa che quanto scritto si sarebbe materializzato per davvero, ero convinta che non ce l’avrei fatta a terminare quel percorso di canyoning, previsto per l’ultimo giorno di permanenza in Giordania.

Avevo chiuso frettolosamente la questione, autoconvincendomi che quel tipo di attività non fosse assolutamente nelle mie corde.

O almeno questo è quello che ho pensato fino al momento di cominciare.

Non so se sia stato merito dell’aria genuina e ospitale della Giordania, oppure dell’entusiasmo trascinatore di Akram, la nostra guida locale.

Quello che so è che non mi sono mai sentita così viva come in quelle tre ore, trascorse all’interno del Siq del Wadi Mujib, dopo essermi lanciata in un’escursione che ben presto si è trasformata in una vera e propria sfida, con me stessa e tutti i miei limiti.

L’avrò superata? Scopriamolo insieme.

Wadi Mujib: cos’è e come si è formato

Con l’espressione Wadi Mujib si indica propriamente un fiume, identificato con il biblico Arnon, che sfocia nel Mar Morto a circa 420 metri al di sotto del livello del mare e che da qui, fornisce il nome anche ad una splendida riserva naturale, caratterizzata da paesaggi unici al mondo.

Pensate che il Mar Morto, oltre a essere il punto più basso della Terra, è anche il più salato.

La densità delle sue acque è così elevata da consentire a tutti i visitatori di provare un’esperienza unica al mondo:

La riserva del Wadi Mujib è nata nel 1987 mentre, nel 2011 è stata proclamata Riserva della Biosfera dall’UNESCO.

Pensate che si estende fino a Madaba e Kerak , montagne che toccano i 900 metri di altezza sul livello del mare creando un dislivello che supera i 1.300 metri.

Oggi, grazie alla presenza dell’acqua di ben sette affluenti, questo luogo è depositario di una stupefacente biodiversità.

Irte gole e impervie scogliere attraversano per intero la riserva del Wadi Mujib, nel silenzio rotto solo dal flusso continuo dell’acqua che in alcune zone, più vicine al Mar Morto, ha dato origine persino a delle aree boschive e ad una palude.

Per il resto, il paesaggio sembra lunare, quasi totalmente privo di vegetazione e prettamente desertico.

La gola del Wadi Mujib si è formata a seguito di un processo molto lungo, che affonda le sue radici nei continui cambiamenti climatici che hanno interessato il nostro pianeta fin dall’antichità.

Quando il livello dell’acqua del Mar Morto si abbassò, il Wadi Mujib creò una spaccatura nel terreno, che divenne sempre più profonda fino a creare l’attuale gola, oggi terreno di prova per tutti gli amanti dell’avventura (e non solo).

le alte pareti della gola del wadi mujib

Fare canyoning nel Wadi Mujib
quale percorso scegliere

La Riserva della Biosfera del Wadi Mujib è amministrata dal RSCN (Royal Society for the Conservation of Nature), un’organizzazione indipendente nata in Giordania nel 1966 con l’obiettivo di tutelare le risorse naturali del Paese.

Vi si accede attraverso il Centro Visitatori, collocato nelle vicinanze del punto in cui il Wadi Mujib confluisce nel Mar Morto.

Questo è peraltro l’unico luogo dove è possibile acquistare il biglietto d’ingresso (questa escursione non è prevista tra le visite incluse nel Jordan Pass, circa 40 attrazioni dislocate sull’intero territorio giordano).

I percorsi previsti sono quattro, dei quali solo uno prevede un itinerario totalmente all’asciutto.

Si tratta di:

  • Ibex Trail. Un percorso esclusivamente di terra che dura circa 2 – 3 ore e attraversa alcune aree popolate da animali locali quali, il celebre stambecco siriano (detto ibex, esemplare da cui prende il nome il percorso) e diverse specie di uccelli.
  • Malaqui Trail. È considerato il più impegnativo tra gli itinerari in acqua. Dura ben 7 ore e si svolge prettamente in salita.
  • Canyon Trail. Può essere ritenuto di difficoltà media se si pensa che dura circa 4 ore e che, dopo un’iniziale e più abbordabile tratto all’asciutto, obbliga i visitatori a proseguire in acqua.
  • Siq Trail. È il più battuto tra tutti i sentieri. Dura approssimativamente 3 ore e in questo caso, ad un’iniziale percorso con l’acqua fino alle caviglie, seguono alcuni tratti nei quali bisogna avanzare a nuoto, aiutandosi con le funi disposte lungo le pareti rocciose. La presenza di alcune cascatelle, nella parte finale dell’itinerario, lo rende abbastanza avventuroso e decisamente suggestivo.

Questi quattro sentieri sono percorribili esclusivamente dal 1 Aprile al 31 Ottobre.

Gli orari di apertura del Centro visitatori inoltre, sono comprese solitamente tra le 9 e le 17. Informatevi per tempo sull’eventualità di prenotare anticipatamente la vostra escursione nel Wadi Mujib.

Siq Trail: il mio canyoning nel Wadi Mujib

Per quanto riguarda me e le mie compagne di viaggio, quello che abbiamo intrapreso è il Siq Trail.

Vi si accede da una rampa di scale, situata nei pressi della biglietteria del Centro Visitatori e richiede circa 3 ore di cammino.

Nella fase iniziale si tratterà più che altro di procedere in avanti, facendosi largo tra l’acqua fresca del fiume, che arriva alle caviglie.

Qui, devo ammetterlo, Madre Natura è riuscita davvero a creare qualcosa di magnifico e irripetibile.

Non fatevi prendere dalla frenesia di raggiungere la fine dell’itinerario, ma fermatevi pure a contemplare quelle alte rocce dalle sfumature cangianti e scattate delle foto.

Sarà il modo ideale per documentare il vostro stato d’animo in quei momenti, così ricchi d’attesa per quanto state per intraprendere.

Man mano che si procede in avanti la gola si fa sempre più stretta, costringendo così la luce del giorno a passare attraverso una sottilissima fessura.

L’acqua, ora alle ginocchia, diventa più impetuosa e la corrente, se non ci fossero delle funi prontamente collocate lungo le pareti rocciosi, respingerebbe indietro ogni sforzo di proseguire.

Eppure, più avvertivo resistenza nel mio incedere, più mi sentivo forte nel respingerla.

Ed è con un vigore ed una determinazione che non sapevo assolutamente di avere che sono arrivata alla prima cascatella.

le rocce e le scogliere del wadi mujib
Come ho superato la paura e terminato il mio percorso nel Wadi Mujib

Qui è stato fondamentale il lavoro di squadra.

Davanti ad un limite si sarebbe portati più semplicemente ad arrendersi, voltando le spalle e tornando indietro, nascondendosi dietro quelle che comunemente si chiamano paure ma che in realtà sono solo degli alibi.

Se non avessi avuto accanto una squadra di persone pronte a sostenermi, incoraggiarmi e spronarmi a proseguire, molto probabilmente mi sarei fermata alla prima difficoltà.

Ed invece io, dopo ogni cascata oltrepassata, non vedevo l’ora di affrontarne una seconda e poi una terza.

Con questo atteggiamento sono arrivata alla fine del percorso, pensando che oltre quell’ultimo impetuoso getto d’acqua, ci fossero numerosi altri ostacoli.

In un attimo, tutta la tensione accumulata si è sciolta in un grido liberatorio che dapprima aveva una sola voce, la mia, ma in un attimo si è trasformato in un urlo collettivo.

Ed è con uno stato d’animo più rilassato e quasi compiaciuto, che abbiamo affrontato tutti insieme la via del ritorno quando, su consiglio di una guida locale incontrata nel Siq, ci siamo lasciati scivolare oltre le cascatelle, lasciandoci condurre dalla corrente.

Chi può intraprendere un’escursione nel Wadi Mujib

Innanzitutto ci tengo a precisare che non ho seguito alcun tipo di preparazione fisica mirata all’attraversamento della gola del Wadi Mujib, nonostante molte guide di viaggio la consiglino.

Ritengo altresì sia stato per me fondamentale, nella riuscita dell’impresa, la presenza di un gruppo di persone con le quali condividerla e l’apporto (soprattutto psicologico) di chi quel percorso lo aveva già intrapreso molte volte, come la nostra guida, per esempio.

Se ce la fanno loro, posso farcela anche io!

Penso che sia la perfetta sintesi di quanto io abbia effettivamente ripetuto a me stessa, prima di decidere di lanciarmi in questa esperienza.

Se anche voi siete nuovi ad avventure del genere, non rinunciate senza almeno averci provato. Cercate di coinvolgere le persone a voi più vicine, quelle che vi trasmettono sicurezza e scegliete di farvi accompagnare da una guida.

Qualora, ad un certo punto, sentiate il bisogno di tornare indietro, potrete almeno dire di aver tentato!

Cosa indossare durante l’escursione nel Wadi Mujib

Uno degli aspetti principali da prendere in considerazione prima di avventurarsi nel canyon del Wadi Mujib è l’abbigliamento.

Se, come me, intraprenderete il Siq Trail, ricordatevi di:

  • indossare vestiti leggeri. Una maglietta e un paio di pantaloncini in microfibra o cotone leggero saranno perfetti (accertatevi che gli indumenti non diventino tropo pesanti una volta zuppi d’acqua);
  • Indossare un costume da bagno al posto del normale abbigliamento intimo.
  • Non indossare orecchini, bracciali, collane e altri gioielli in genere perché la corrente potrebbe strapparli via. Se dovete necessariamente indossare occhiali da vista o da sole, accertatevi di legarli per bene dietro la testa.
  • Lasciare i vostri effetti personali (telefono cellulare, portafogli, documenti) in auto, prima di intraprendere il percorso. Il Centro Visitatori effettua un servizio di noleggio borse impermeabili, da utilizzare durante il percorso per poi restituirle. Valutate bene questa possibilità, perché vi impedirà di avere le mani libere durante l’intero tragitto.
  • Portare con voi una videocamera resistente all’acqua (come Gopro). L’ideale sarebbe riuscire a fissarla sulla testa o sul petto, utilizzando alcuni degli accessori in commercio, adatti ad attività outdoor di questo tipo. Avere le mani libere è necessario per procedere più agevolmente nella gola del Wadi Mujib.
  • Non indossare ciabatte ma preferire scarpe sportive da tenere ben allacciate. Qualora non abbiate le calzature giuste, potrete comprarle direttamente al Centro Visitatori, al costo di soli 5 JOD (circa 6 Euro).

Prima di cominciare l’itinerario, potrete scegliere il giubbotto salvagente più adatto alla vostra costituzione fisica. Deve aderire perfettamente al corpo perciò evitate misure troppo larghe.

Terminato il canyoning potrete infine accedere agli spogliatoi del Centro Visitatori dove cambiarvi, se necessario (qui però non ci sono armadietti per la custodia degli oggetti personali).

Come arrivare al Wadi Mujib e dove parcheggiare

Il Centro Visitatori si trova nei pressi del ponte che attraversa il Wadi Mujib, non lontano dalle sponde del Mar Morto e dispone di un ampio parcheggio gratuito.

Il costo del biglietto varia a seconda del percorso che si è deciso di intraprendere e della volontà o meno, di usufruire della presenza di una guida.

Se volete scoprire quali altre avventure non devono assolutamente mancare nel vostro prossimo viaggio in Giordania, date un’occhiata all’articolo della mia compagna di viaggio Augusta, dedicato alle 5 esperienze da non perdere in questa magnifica terra.

l'avventura è assicurata nella gola del wadi mujib

E adesso che avete tutte le informazioni utili, non vedete anche voi l’ora di cominciare la vostra escursione nel Wadi Mujib?

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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46 risposte

    1. Un’esperienza di adrenalina pura ! L’acqua non era fredda. Come spiego nell’articolo , il canyon è aperto da aprile a ottobre proprio per le condizioni meteorologiche più favorevoli .

  1. Al di là del fatto che il luogo deve essere di una bellezza straordinaria dal punto di vista naturalistico, quello che mi è piaciuto tanto del tuo post è il raccontare delle tue paure e della tua voglia di superarle. E’ bellissimo il tuo atteggiamento, ti fa onore e alla fine ti ha estremamente gratificato

    1. Ti ringrazio molto di averlo apprezzato , Antonella. Penso che la mia esperienza possa essere utile a chi come me, davanti a certe situazioni rinuncia a priori , senza provare nemmeno.

  2. Ricordo che dissi la stessa frase ‘se ce la fanno loro, ce la posso fare anche io’, la mia prima volta in un parco avventura. Un po’ diverso mi dirai, be sì. Noto con piacere che l’organizzazione è impeccabile, sia per le calzature che per le informazioni. Direi che sono efficientissimi!

  3. Mi piacerebbe molto fare questa escursione, ma non sono molto sicura che faccia per me. Purtroppo sono assolutamente fuori forma e temo che potrei anche non farcela, e questo mi dispiace molto perchè dalle foto vedo dei panorami fantastici!

  4. Un’esperienza che per me è valsa il viaggio! È stato l’ago della bilancia quando ho deciso di “candidarmi” per questo fam trip e effettivamente è stato davvero bello, non solo per l’energia e il divertimento del canyoning in sé, ma anche per la bellezza del canyon. Lo rifarei domani se potessi

    1. È stato davvero avvincente ed è bello vedere come ognuna di noi ha dato una valenza propria e molto personale all’avventura nel canyon.

  5. Anche io come te prima di partire avrei pensato “non ce la farò” mai e sarei stata in ansia per la paura di non riuscire a superare i miei limiti. Ma in questi casi il gruppo e la forza che ci trasmettono gli altri aiuta sempre. Ma anche la bellezza del Wadi Mujib è un ottimo incentivo!

    1. Penso che la mia esperienza possa essere d’aiuto a chi teme di non riuscire a fare certe esperienze solo perché si è convinto di non farcela . In certi casi basta non pensare

    1. Per due sportivi come voi sarà una passeggiata . A parte tutto , penso che sia indubbiamente un’avventura in cui cimentarsi una volta in Giordania .

    2. Partiamo il 16 giugno.
      Mio marito e mio figlio di 15 anni sanno nuotare, io no. Ho fatto spesso snorkeling e rafting comunque con un piccolo salvagente. Dici che ce la potrei fare?
      Mio figlio di 15 anni non so se può farlo, anche se ormai è un ragazzone di 183 cm
      Grazie per il tuo racconto.

      1. Buongiorno, al momento di iniziare l’esperienza vi daranno i giubbotti salvagente. Non avrà problemi a proseguire. Buon viaggio e buon divertimento a tutti voi!

  6. Le attività adrenaliniche non fanno per me, però mi piace leggerne i resoconti. E guardando le tue foto, posso immergermi in questi bellissimi paesaggi… però restando comodamente sul divano! 😉

      1. Io ho avuto il tuo stesso “progress” di emozioni. Avevo già deciso che avrei fatto due foto e sarei tornato indietro e invece mi sono fatta trascinare dall’atmosfera… Anche se ufficialmente eravamo controcorrente 😉

  7. Libera il tuo articolo è perfetto per chi deve decidere se e come fare questa esperienza, dettagliato nelle info pratiche e utile anche per capire il tipo di escursione e come eventualmente affrontare l’insicurezza.

    1. Ti ringrazio molto, Paola. Ho voluto condividere la mia esperienza personale sperando potesse essere utile a qualcuno con i miei stessi timori.

  8. Posso dire anch’io che la presenza del gruppo e della guida sono stati fondamentali per raggiungere la fine. L’avessi percorso in autonomia forse avrei rinunciato alla prima difficoltà per la paura di farmi male, mantre la presenza di Akram mi ha dato molta sicurezza! Indubbiamente una delle esperienze più belle del viaggio!!

  9. Questo canyon è meraviglioso, dal colore delle pareti rocciose all’acqua trasparente del fiume che man mano che saliva di livello diventava sempre più impetuosa. È stata un’esperienza pazzesca che ho potuto portare a termine solo grazie all’unione del gruppo.

  10. In breve: avrei voluto leggere il tuo articolo prima di partire! 🙂
    Non ho fatto molta ricerca perché avevo deciso a priori che il canyoning non faceva per me, quindi non mi sono neanche preoccupata di portare l’abbigliamento adatto perché, come te, mi ripetevo “ma tanto appena l’acqua mi arriverà al ginocchio girerò i tacchi”.
    Se avessi letto subito un articolo così dettagliato e ricco delle emozioni che hai provato, in cui posso riconoscermi, sicuramente sarei partita molto più carica. Ma l’importante, concordo con te, è stato essere accompagnati dalle persone giuste lì sul momento: a dispetto dei pantaloni sbagliati e delle scarpe zuppe è stata una sfida con se stessi e, alla fine, una grande conquista! Davvero da consigliare 🙂

    1. Sono contenta che il mio racconto ti sia piaciuto . Penso che possa essere utile a chi ha le mie stesse remore iniziali . Un’esperienza da fare assolutamente, o per lo meno bisogna provarci.

  11. Questa rimane una delle esperienze che ricorderò con più piacere, essere riuscita ad arrivare in fondo mi ha letteralmente caricata, la forza del gruppo è stata determinante

    1. Ciao, ti ringrazio. Considera che ci sono alcune cascatelle da superare e che in alcuni casi qualche salto lo devi fare, nonostante ci siano delle funi che agevolano il percorso. Dai un’occhiata al mio profilo instagram, nella sezione Reel trovi un video che mostra alcuni passaggi dell’itinerario, così puoi farti un’idea.

      1. Buonasera, secondo me dovete valutare la fattibilità dell’esperienza in base al vostro stato di salute, a eventuali problemi di mobilità e ovviamente anche considerando fobie o piccole paure. Vi suggerisco comunque di affidarvi ad una guida in grado di supportarvi nell’esperienza ed informarvi preventivamente sull’accessibilità per i minori.

  12. Purtroppo nel nostro viaggio in Giordania non siamo riusciti ad inserire un’escursione al Wadi Mujib ma di sicuro ci tornerò, deve essere una meravigliosa esperienza da fare!

    1. Durante la stagione invernale è chiuso. Solitamente lo aprono in Aprile, anche se la data effettiva può variare in base alle condizioni meteo. Ti conviene informarti preventivamente.

    1. Ciao e grazie, Sara. Non so se ho ben capito il tuo timore: hai paura di non poter mangiare nulla della cucina giordana?

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