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Viaggio a Bali: cosa sapere, quando andare, come arrivare

danzatrici balinesi

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Cosa bisogna sapere prima di organizzare un viaggio a Bali? Pur trattandosi di una meta ormai molto turistica, la pianificazione di una vacanza sull’Isola degli Dei può risultare non proprio semplice, soprattutto per chi è alla sua prima esperienza.

Bisogna accertarsi di essere in possesso di tutti i documenti necessari per partire, scegliere quando andare, informarsi circa le usanze locali, individuare la compagnia aerea con cui volare e la struttura dove alloggiare.

Per darvi una mano a pianificare al meglio ogni cosa, cercando di non tralasciare alcun aspetto davvero rilevante, ho così pensato di realizzare un piccolo vademecum, basato sulla mia esperienza di viaggiatrice.

Cominciamo!

Cosa sapere prima di un viaggio a Bali: i documenti necessari

Per visitare l’Indonesia, e dunque Bali, è necessario possedere un passaporto che abbia una validità residua di almeno 6 mesi e che sia in buono stato.

Tutti i cittadini italiani che intendono soggiornare sull’isola per un periodo di tempo che non supera i 30 giorni, devono inoltre ottenere il loro e-VOA (Electronic Visa On Arrival) e compilare la dichiarazione doganale.

In entrambi i casi, le procedure possono essere effettuate on line, ma con una distinzione.

La pratica per l’ottenimento dell’e-VOA si riesce a portare a termine anche con largo anticipo rispetto alla data di partenza, mentre la dichiarazione doganale può essere completata solo nelle 48 ore che precedono l’arrivo in Indonesia.

L’e-VOA ha un costo di 500.000 IDR (pari a circa 30 Euro) e, oltre ai dati del passaporto, richiede il caricamento di una foto dei passeggeri, che deve soddisfare criteri ben precisi.

Per ottenere il documento finale (che arriva come allegato ad un’email, dopo aver effettuato il pagamento), bisogna essere già in possesso del biglietto di rientro oppure di un titolo di viaggio per un’altra destinazione.

La dichiarazione doganale invece è completamente gratuita e rilascia sostanzialmente un QR code da mostrare in aeroporto.

Viaggio a Bali: come ottenere i documenti necessari in aeroporto

Cosa fare se non si riesce ad effettuare la procedura on line anche per uno solo dei due documenti?

A me ad esempio, è capitato di non poter dare seguito alla compilazione della dichiarazione doganale perché nelle 48 ore che precedevano il mio arrivo a Bali mi trovavo a Singapore, città che ho scelto come primo scalo del mio viaggio nel Sud-est asiatico.

Niente paura. L’aeroporto Internazionale Ngurah Rai consente di effettuare entrambe le pratiche all’arrivo.

Una volta sbarcati, vi imbatterete quasi subito nel cartello che indica la fila da seguire per ottenere l’e-Voa.

La dichiarazione doganale invece può essere compilata autonomamente.

Diverse postazioni provviste di computer e stampante sono state collocate nell’ambiente preposto al ritiro bagagli.

Viaggio a Bali: cosa sapere su vaccinazioni, farmaci e assicurazione sanitaria

Per chi proviene dall’Italia non sono previste vaccinazioni obbligatorie.

Ciononostante, il mio consiglio è di mettersi in contatto con il proprio medico curante o con un ambulatorio specializzato in viaggi internazionali.

il tempio di Ulun Danu Bratan a Bali

Questo è esattamente ciò che ho fatto io ed è una scelta che si è rivelata vincente.

Parlare con un esperto mi ha permesso di comprendere quali fossero i rischi che la mia salute avrebbe potuto correre durante la permanenza a Bali e prendere le dovute precauzioni.

Trovate maggiori dettagli nell’approfondimento dedicato al mio viaggio a Singapore, che contiene anche l’elenco dei farmaci da mettere in valigia ed i nomi delle vaccinazioni che mi sono state consigliate.

Anche se non vi è alcun obbligo a contrarla, la polizza sanitaria è un requisito fondamentale per visitare Bali e, più in generale, l’Indonesia.

Se avete già affrontato lunghi viaggi fuori dai confini del Vecchio Continente, saprete che qui per ricevere un’assistenza sanitaria adeguata diventa necessario aver sottoscritto prima di partire un’ottima copertura assicurativa.

Certo, nessuno di noi si augurerebbe mai di ammalarsi in vacanza. Ma, se dovesse succedere?

Da anni, grazie alla mia professione di intermediario assicurativo, aiuto i viaggiatori a comprendere qual è la risposta più giusta ai rischi che potrebbero compromettere la loro serenità, in vacanza e non solo.

Se anche voi preferite affidarvi ad un professionista:

Sarò lieta di fornirvi il mio aiuto.

Altre informazioni utili per un viaggio a Bali: lingua, moneta e fuso orario

La lingua ufficiale di Bali è il Bahasa Indonesia, ma nelle aree turistiche è abbastanza diffuso anche l’inglese.

Nonostante diverse guide locali sono in grado di parlare molto bene l’italiano, i driver comprendono quasi esclusivamente la lingua balinese e non masticano neanche una parola d’inglese (tantomeno la nostra lingua).

Quando sono arrivata a Ubud dall’aeroporto, l’autista si è perso più di una volta e, nonostante io e il mio compagno di viaggio gli avessimo ripetuto più volte il nome della struttura, non è riuscito a trovarne esattamente l’ubicazione.

Ci ha lasciati all’angolo di una strada, ritenendo fosse quella corretta, in una città a noi totalmente sconosciuta.

Valigie alla mano abbiamo così subito messo alla prova il celebre senso di ospitalità dei balinesi e finalmente, grazie all’aiuto del cameriere di un pub, siamo riusciti a trovare la strada per l’hotel.

La valuta locale è la Rupia Indonesiana (IDR), di cui ho visto circolare quasi esclusivamente le banconote e praticamente mai, le monetine.

tutte le banconote balinesi

Potete effettuare la maggior parte dei pagamenti con bancomat o carta di credito (prima di partire, verificate con il vostro gestore di avere l’autorizzazione all’utilizzo fuori dall’Europa).

Se volete comunque disporre di contanti, il mio suggerimento è di affidarvi solo ai cambi autorizzati, presenti in molti punti delle località turistiche.

La connessione wi fi è disponibile gratuitamente nella maggior parte degli hotel e dei ristoranti, oltre che in aeroporto. Qui, se interessati, potete acquistare delle SIM card locali per le vostre telefonate.

Mi raccomando però, ricordatevi del fuso orario! Bali è sei ore avanti rispetto all’Italia, che diventano sette durante il periodo in cui nel nostro Paese entra in vigore l’ora legale.

Viaggio a Bali: quando andare e cosa mettere in valigia

Quello balinese è il tipico clima tropicale, con temperature comprese tra i 24°C ed i 29°C-30°C.

Le stagioni sono sostanzialmente due. La prima è molto piovosa (da Novembre a Marzo), mentre la seconda è decisamente secca (da Aprile a Ottobre).

Non è un caso dunque se Bali sia una meta molto ricercata dai turisti di molti Paesi europei, inclusi gli italiani. La nostra stagione estiva coincide sostanzialmente con uno dei periodi migliori, dal punto di vista climatico, in cui visitare l’isola.

Per questo motivo, mettete in valigia abiti leggeri e traspiranti, un cappellino, una felpa con il cappuccio ed un k way (in caso di piogge improvvise) e scarpe comode.

Assicuratevi di avere a disposizione sempre una buona scorta d’acqua (quando acquistate le bottigliette, controllate che siano effettivamente sigillate), utilizzate una crema solare ad alta protezione ed un repellente per gli insetti.

In merito all’abbigliamento da indossare prima di accedere ai templi, sappiate che vi verrà comunque consegnato un sarong all’ingresso dell’area sacra, vicino alla biglietteria, anche se avete già una gonna o un paio di pantaloni lunghi.

presso il tempio Gunung Kawi di Bali

È un aspetto che approfondisco nell’articolo dedicato agli otto templi imperdibili da visitare a Bali.

Come arrivare a Bali e come spostarsi

Dopo quella di Giakarta, l’aeroporto internazionale Ngurah Rai di Bali è il più importante dell’Indonesia.

È situato a sud dell’isola e dista una decina di chilometri da Denpasar, la città principale.

Non esistono al momento collegamenti diretti con il nostro Paese ma è comunque possibile raggiungere Bali con un volo internazionale, che prevede anche un solo scalo.

Io ad esempio, ho prenotato prima il volo diretto Milano-Singapore (con la compagnia Singapore Airlines) e poi il volo Singapore-Bali (con Air Asia).

Dovendo fare due procedure diverse, bisogna stare molto attenti alle condizioni di acquisto, al numero di bagagli inseriti e al peso complessivo previsto dalla tariffa prescelta.

Prendetevi tutto il tempo che vi occorre e rileggete bene i dati, prima di finalizzare l’operazione.

Le imbarcazioni che collegano Bali con le isole vicine (Isole Gili, Nusa Penida e Nusa Lembongan) partono dal porto di Sanur che, durante l’alta stagione, è affollato alla pari di un piccolo aeroporto.

Acquistate i biglietti con largo anticipo, così da avere il tempo necessario per scegliere la soluzione più valida per la vostra gita in barca.

E gli spostamenti interni? Vi starete chiedendo.

Chi noleggia un mezzo proprio (occorre la patente internazionale) deve fare i conti con la guida a sinistra, il traffico e le strade spesso non proprio in ottime condizioni.

Se non ve la sentite, potete comunque preferire un’automobile con driver oppure il taxi.

Dove dormire a Bali: il mio alloggio a Ubud

Durante il mio soggiorno a Bali, ho alloggiato a Ubud, che incarna perfettamente il nuovo volto dell’isola, a metà tra tradizione e modernità, imperturbabilità e caos.

La mia scelta è ricaduta su Bliss Ubud Abangan, una struttura situata nel centro del villaggio balinese.

I suoi punti di forza, secondo me, sono molteplici.

Innanzitutto, la posizione. Questo albergo è situato in un vicoletto a ridosso di due delle strade più frequentate di Ubud, così da essere al contempo silenzioso ma non isolato.

La struttura inoltre, prevede un collegamento diretto con un centro benessere convenzionato, Bliss Spa e consente ai clienti di disporre di un servizio navetta gratuito (sia all’andata che al ritorno).

Ovviamente io non me lo sono fatto ripetere due volte e ho sperimentato in prima persona i benefici dell’arte balinese del massaggio.

Pensate: un trattamento viso e corpo della durata di un’ora è costato solo 195.000 RP, ovvero circa 11 Euro!

Ma c’è qualcosa che supera di gran lunga entrambi gli aspetti positivi già menzionati: il senso di ospitalità.

Il personale è sempre sorridente e serve tutte le mattine una ricca colazione in camera, lasciando la possibilità di scegliere ogni giorno, tra cinque proposte diverse.

la mia colazione all'hotel Bliss Ubud Abangan

Io le ho provate tutte e farei un pò di fatica a scegliere la più appetitosa.

Cosa mangiare a Bali: i piatti più diffusi della cucina locale

L’elemento principale dell’alimentazione balinese è il riso.

Se l’amatissimo cereale non manca mai sulle tavole locali (come anche la carne) lo stesso non può dirsi di formaggi, pane e derivati, quasi completamente assenti.

Tra i piatti più noti vi è indubbiamente il Nasi Goreng. È una pietanza a base di riso cotto al vapore e poi saltato con straccetti di pollo e verdure.

Viene servita con l’aggiunta di un uovo fritto, che solitamente ricopre quasi interamente il contenuto del piatto.

Nasi Goreng uno dei piatti tipici di Bali

Se non avete voglia di riso ma siete curiosi di assaggiare questa bontà, potete ordinare la variante preparata con i noodles, chiamata Mie Goreng.

Il Nasi Campur si presenta come un alimento molto sostanzioso poiché ad una base di riso, verdure, carne e pesce, prevede la possibilità di aggiungere molti altri ingredienti.

Gli amanti della carne apprezzeranno i Satay, ovvero gli spiedini serviti con salsa di arachidi. I vegetariani invece, preferiranno il Gado Gado, un piatto che propone diverse tipologie di verdure, accompagnate dalla medesima salsa adoperata per i Satay.

Tra le prelibatezze isolane infine, non posso non menzionare le tante varietà di frutta a disposizione. Ananas, meloni, cocomeri e banane (molto più piccole di quelle che troviamo in Italia) abbondano sulle bancarelle dei mercati.

Ho anche provato la banana fritta (Pisang Goreng, nella lingua locale) e devo dire che non mi è affatto dispiaciuta!

Provare la cucina dei ristoratori italiani a Bali

Non c’è Paese al mondo dove almeno un nostro connazionale non abbia aperto una pizzeria, una gelateria o un ristorante.

Io mi appassiono alle loro storie, spesso fatte di scelte coraggiose, cambi di vita, sacrifici ma anche grandi successi.

Per questo motivo, quando posso, vado a mangiare nei loro locali per saperne di più sulla cucina che propongono.

Massimo ad esempio, proprietario dell’omonimo ristorante, è originario del tacco d’Italia ma a Sanur ormai, è una vera istituzione.

La fila davanti al suo bancone dei gelati è così lunga che per gestirla richiede l’intervento della security (perché rischia di intralciare il traffico).

Propone piatti tipici sia della tradizione balinese che di quella italiana e le porzioni, dall’antipasto al dolce, sono tutte appetitose e molto abbondanti.

L’allegria di Massimo, unita alla sua professionalità e alla gentilezza dello staff, vi consentiranno di trascorrere una fantastica serata.

Dall’intuizione di un gruppo di giovani italiani invece, è nata La Baracca, che ormai annovera ben quattro ristoranti sparsi in tutta l’isola.

Io ho cenato presso il locale situato nel cuore di Ubud, che mi ha incuriosito immediatamente per via dell’originalissimo arredamento, ricavato con materiale riciclato, in un edificio che versava in stato di abbandono.

Dei piatti assaggiati, ho apprezzato molto la bruschetta.

Era stata sostanzialmente preparata proprio come si fa in Puglia, ovvero raschiando il pane tostato con uno spicchio d’aglio, una procedura fondamentale ma che spesso nei ristoranti italiani non viene effettuata.

Vi giuro, mi sono quasi commossa!

bruschetta presso La Baracca a Bali

Ora che avete tutte le informazioni per organizzare il vostro primo viaggio a Bali, non posso che augurarvi buon volo!

Mi raccomando, se c’è ancora qualcosa che vorreste sapere prima di partire, non esitate a contattarmi: sarò felice di mettere la mia personale esperienza a vostra disposizione.

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Liberamente Traveller è il blog per chi ama scoprire nuove destinazioni con la mente libera da pregiudizi. Se stai cercando consigli e spunti utili a pianificare la tua prossima partenza, sali a bordo: sei nel posto giusto.
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15 risposte

  1. Sogno da tanto tempo di poter visitare Bali e l’Indonesia, sono luoghi esotici che mi hanno sempre attratta ma non solo per il mare e per le spiagge. Penso che almeno due settimane siano d’obbligo qui per assaporare la vera e autentica atmosfera indonesiana.

    1. Due settimane sono sicuramente ottimali ma anche 7 o 10 giorni, se sfruttati bene, possono essere sufficienti per assaporare l’anima di Bali.

  2. Sono stata a Bali nel 2017, e l’ho letteralmente amata, che mi sono promesso di tornarci per i miei 40 anni…che ormai si avvicinano. Non sapevo dell’e-VOA, all’epoca non serviva. Buono a sapersi, grazie.

  3. Quando siamo stati in Indonesia, non siamo arrivati direttamente a Bali, abbiamo prima visitato l’isola di Giava, soprattutto i templi intorno a Yogyakarta. Mi ricordo ancora che ho avuto un sacco di problemi a fare i calcoli per il cambio, troppi zeri per i miei gusti!

  4. Un sacco di informazioni utilissimi per chi va a Bali la prima volta. La maggior parte delle cose non le sapevo, come la e-VOA da ottenere prima del viaggio o in aeroporto.

  5. Non so perché ma non ho mai puntato a est nei miei viaggi e penso sia giunto il momento di farlo. Bali potrebbe essere un bon inizio, grazie per le info dettagliate e precise

  6. Bali ha sempre il suo fascino. Ottimi consigli per un viaggio, la tappa intermedia per spezzare il viaggio è secondo me perfetta. Io mi ero fermata a Hong Kong e un’altra volta a Bangkok, in base alla tariffa aerea migliore si può scegliere lo stop

  7. Sto organizzando un viaggio a Bali per settembre e ci sono cosi tante informazioni ovunque che e’ proprio difficile decidere dove alloggiare e cosa fare. Ora vado a vedere l’hotel che hai raccomandato!

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