Percorrendo la strada costiera che procede tortuosa fino a Vieste, vi capiterà sicuramente di scorgere un trabucco, gigante incontrastato di questo tratto del Mar Adriatico.
Già perché, se New York ha i suoi grattacieli e Bologna le sue torri, a rendere iconico lo skyline della città di Vieste sono invece proprio i trabucchi, splendido esempio di architettura vernacolare e sostenibile del Gargano.
Adoperati anticamente come strumento di pesca, oggi sono tutt’altro che ruderi abbandonati al loro destino.
Grazie all’associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici infatti, chi vive a Vieste o raggiunge la città per un periodo di villeggiatura, non solo può salire su un trabucco ma può persino assistere ad una dimostrazione di pesca in compagnia del cosiddetto trabuccolante.
Curiosi di saperne di più? Partiamo!
Vieste: cos’è un trabucco e a cosa serve
Il trabucco è uno strumento adoperato anticamente dai pescatori di Vieste e del Gargano, con un duplice obiettivo.
Catturare il maggior numero di pesci e allo stesso tempo scongiurare i rischi connessi alla pesca in mare aperto.
In merito all’origine etimologica della parola trabucco, vi sono differenti ipotesi.
C’è chi dice che derivi dal latino trabs, ovvero trave e chi invece vede un’affinità con la parola trabone, utilizzata nel francese antico per definire delle macchine da guerra, simili a catapulte.
Persino sulla data della loro prima comparsa sulle coste di Vieste vi sono posizioni contrastanti.
Da un lato c’è chi ne attesta la presenza già in epoca fenicia, dall’altro chi invece collega la diffusione del trabucco a uno dei momenti più difficili nella storia di Vieste.
Dovete sapere che la città, fu lungamente minacciata dalle scorrerie dei pirati, che imperversavano con le loro flotte in questo tratto di mare, impedendo così ai pescatori di svolgere la loro attività in sicurezza.
Secondo questa tesi dunque, l’ingegno dei pescatori di Vieste avrebbe individuato in strutture di legno ben salde sulla costa, la sola via di salvezza.
Come funziona un trabucco
La cosiddetta pesca a trabucco (ovvero realizzata adoperando questo particolare strumento) a Vieste fu un’attività florida fino agli Settanta del secolo scorso.
A differenza del trabocco abruzzese, che consiste in una palafitta posta nel mare e collegata alla terraferma da una passerella di legno, il trabucco a Vieste poggia direttamente sulla scogliera.
Viene costruito in modo che le sue lunghissime antenne (che raggiungono i 40 metri) siano rivolte verso il mare, così da poter alzare e abbassare la rete più volte, durante le giornate di pesca.
Quest’ultima originariamente era cucita adoperando cotone, sostituito nel secondo dopoguerra da nylon.
Quando viene calata, solo uno dei quattro lati della rete si immerge totalmente in acqua, fino a toccare il fondale.
Ed è in questo momento che entra in gioco l’avvistatore.

Costui deve camminare lungo l’antenna (con doti degne di quelle di un equilibrista), per individuare il branco di pesci in avvicinamento e avvisare il resto dell’equipaggio.
Chi si trova sul ponte del trabucco a questo punto, comincia a virare con forza i due argani, chiamati ciucci (termine locale per indicare propriamente gli asini).
È fondamentale che tutti svolgano questa operazione in totale sincronia, così da alzare simultaneamente i lati della rete e recuperare per intero, il frutto di tanta fatica.
Per svuotare la rete, i pescatori utilizzano un retino (detto coppo), collegato ad un lungo braccio e azionato grazie ad una carrucola.

Una volta raccolto, il pesce viene depositato sul ponte e la rete nuovamente calata in mare.
La pesca può ricominciare!
Come è fatto un trabucco a Vieste
Il trabucco di Vieste e del Gargano viene solitamente costruito con pino d’Aleppo, di cui l’area costiera del promontorio è notoriamente ricca.
Eppure, durante la dimostrazione di pesca a cui ho preso parte, il trabuccolante ha affermato che soltanto le famiglie più agiate se ne potevano permettere l’utilizzo e che tutti gli altri ricorrevano al pino marino, al castagno o all’abete.
Nonostante si tratti di una forma di architettura molto antica inoltre, costruire un trabucco richiede profonde competenze tecniche, oltre che capacità costruttive.
La scelta del legname non è affatto secondaria poiché, qualora il trabucco venga rivolto a ponente (dove sarà esposto a venti forti di maestrale) richiederà una struttura più salda e robusta.
Le operazioni di realizzazione di un trabucco cominciano dal posizionamento dei pilastri, fondamentali per la costruzione del ponte.

Qui vengono quindi posti i ciucci, adoperati a loro volta per issare gli alberi, che sostengono le antenne.
Quanti sono e dove si trovano i trabucchi di Vieste
Oggi a Vieste si contano ben dieci trabucchi, che prendono il nome dalla località o dalla baia presso la quale sono stati costruiti.
Di questi soltanto uno, quello sulla Testa del Gargano, è posto lungo la costa sud.
Tre sono infatti i trabucchi realizzati nel centro abitato di Vieste, detti di:
- Punta San Francesco,
- Ripa (situato nei pressi di Via Cimaglia, in pieno centro storico),
- Punta Santa Croce (disposto sul Lungomare Cristoforo Colombo, nelle vicinanze del porto cittadino).
Gli altri sei trabucchi infine, sono collocati lungo la litoranea che collega Vieste a Peschici, in direzione nord e sono chiamati rispettivamente di:
- San Lorenzo,
- Molinella,
- Punta Lunga,
- Porticello (situato nei pressi dell’omonima Torre),
- Scialmarino,
- La Chianca (in questo caso il trabucco è posto su un’isolotto antistante l’omonima baia, come potete vedere dalla foto in basso).

Potete divertirvi a cercarli e immortalarli tutti, così da rendere il vostro soggiorno a Vieste ancora più dinamico e sorprendente.
Un consiglio: dal momento che i trabucchi di Vieste si trovano quasi tutti sulla costa settentrionale, il momento migliore per raggiungerli è al tramonto.
Durante la golden hour infatti, le travi si accendono grazie le ultime luci del giorno, conferendo al paesaggio nel suo insieme, un’aria decisamente romantica, di quelle che fanno bene al cuore.
L’associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici e la riqualificazione dei trabucchi di Vieste
L’associazione onlus La Rinascita dei Trabucchi Storici è nata a Vieste nel 2012 e da alcuni anni è presieduta da Matteo Silvestri, che ho avuto il piacere di incontrare di persona.

Lo ammetto: quando ho saputo che Matteo era il Presidente dell’unica associazione territoriale finalizzata al mantenimento e alla riqualificazione dei trabucchi di Vieste, mi sono subito fatta una domanda.
Come mai un ragazzo nato nel 1982 è tanto attratto da queste antiche costruzioni di legno, legate ad una pratica di pesca ormai scomparsa da decenni?
Tuttavia, mi è bastato parlare con lui per alcuni minuti, davanti ad un buon caffè freddo, per capire quanto sia forte il suo attaccamento al territorio.
Matteo mi ha confidato di essere arrivato all’associazione quasi per caso.
Eppure con il tempo, ha finito per dare tutto se stesso in questa avventura, soprattutto dopo aver saputo che persino suo nonno è stato un trabuccolante.
I trabucchi di Vieste come patrimonio regionale
Pensate: soltanto alcuni anni fa la Regione Puglia si è pronunciata riguardo alla tutela dei trabucchi.
Con la legge del 27 Gennaio 2015, si è finalmente arrivati a definire i trabucchi come un patrimonio da salvaguardare, poiché rappresentativo dell’identità popolare, al pari di altri beni storici e paesaggistici regionali.
Per il raggiungimento di questa forte presa di coscienza da parte delle autorità, il ruolo svolto dall’associazione è stato fondamentale.
Da quando è stata instituita, ha infatti già completamente ricostruito ben quattro trabucchi, ovvero quelli di: Molinella, Punta Lunga, San Lorenzo e Punta Santa Croce.
Esperienza di pesca sul trabucco e altre attività promosse dall’associazione
L’attività di mantenimento, salvaguardia, riqualificazione e ricostruzione di un trabucco inoltre, viene finanziata esclusivamente grazie al 5 per mille e alle attività che l’associazione promuove.
Oggi infatti, i trabucchi di Vieste sono tutt’altro che ruderi esposti ai venti.
Qui è possibile assistere a dimostrazioni di pesca in compagnia di un trabuccolante oppure partecipare a lezioni di yoga, degustazioni e altri eventi esclusivi.
Io personalmente, ho preso parte a una delle esperienze di pesca sul trabucco di San Lorenzo, in compagnia di un folto gruppo di curiosi.

Il trabuccolante Michele ci ha deliziato con aneddoti legati alla sua vita da pescatore, oltre che con spunti tecnici legati al funzionamento del trabucco.
Durante la dimostrazione, della durata di circa un’ora, grandi e piccini si sono cimentati con la pesca a trabucco, virando i ciucci e ammirando Michele passeggiare su una delle antenne, simulando l’attività dell’avvistatore.
Grazie alle sue parole, ho scoperto che la gestione dei trabucchi è l’eredità più preziosa che un trabuccolante possa lasciare ad un figlio.
Costui infatti, oltre che il trabucco, riceve un enorme bagaglio di saperi e di segreti legati ad un’attività antichissima nella storia viestana.
Come prenotare l’esperienza di pesca e le altre attività sul trabucco
Se non vedete l’ora di vivere la vostra personale esperienza di pesca sul trabucco oppure volete conoscere le altre attività dell’associazione, potete consultare il sito internet di La Rinascita dei Trabucchi Storici oppure la sua pagina Facebook.
Cosa aspettate?! Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di salire su uno dei trabucchi di Vieste, giganti incontrastati della costa garganica.
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16 commenti
I trabucchi sono costruzioni veramente affascinanti. Finora conoscevo solo quelli abruzzesi (che, come dici tu, sono palafitte sull’acqua e non sulla scogliera come questi). Mi piacerebbe entrare e visitarne uno.
Mi raccomando, quando andrai a Vieste contatta l’associazione per fare una dimostrazione di pesca sul trabucco.
Super interessante capire come funzionavano i trabucchi e come venivano utilizzati per la pesca. Ne ho sempre sentito parlare ma non avevo mai approfondito. Tappa imperdibile a Vieste.
Che bello leggere il tuo entusiasmo! Vieste ti aspetta, prenota la tua dimostrazione di pesca sul Trabucco.
Essendo pugliese, ma della provincia di Taranto, sono sempre stata ammirata dal trabucco di Vieste. Mi prometto di andarci, ma per una cosa e l’altra non riesco mai. Leggendo il tuo articolo mi hai fatto venire la voglia ancora di più. Spero un giorno, più presto possibile di andarci.
Contenta di averti incuriosito, ti consiglio di farci un salto e partecipare alla dimostrazione di pesca sul trabucco
Che meraviglia! Nei miei viaggi a Vieste ho perso i Trabucchi, ed ora che ti leggo capisco che è stato un vero peccato!
Sarà un’occasione per tornare!
Un buon motivo per tornare 😉
Ho visto i trabucchi al largo della costa abruzzese, ma ignoravo ce ne fossero anche in Puglia. Trovo queste strutture molto affascinanti, mi piacerebbe vederne uno da vicino!
Quelli che hai visto tu sono i trabocchi, sul Gargano si chiamano invece Trabucchi. Facci un salto, a Vieste è possibile visitarli.
Complimenti per le bellissime foto! Meno male i trabucchi sono stati salvati e insieme a loro un sistema di pesca sostenibile. Sono bellissimi e mi ricordano molto quelli che ci sono lungo il Delta del Po, testimonianza di una tradizione e di una cultura che sarebbe un delitto dimenticare
Grazie! Complimenti all’associazione che fa un lavoro davvero encomiabile . Mi raccomando, se vai a Vieste contattali per fare la tua esperienza sul trabucco.
Che esperienza meravigliosa!
Ricordo di aver visto alcuni trabucchi quando ero stata a Vieste, ma non sapevo che si potessero visitare e assistere alla pesca. Davvero un’esperienza da fare!
Te la consiglio, Sara.
Ho visitato Vieste, ma non ho mai e dico mai avuto occasione di visitare un trabucco! Che meraviglia, segno perché è una meta in cui spesso i miei vanno in vacanza, sarà l’occasione giusta per rimediare.
Mi raccomando, partecipa ad un’esperienza di pesca sul Trabucco.