Delineare un itinerario che illustri cosa vedere a Parma in un giorno non è affatto un’impresa semplice.
La città emiliana infatti, non solo vanta un’eccellente offerta gastronomica, capace di accontentare anche i palati più esigenti, ma custodisce dei veri e propri tesori storici, artistici ed architettonici.
Non è un caso infatti che Parma sia stata scelta come Capitale italiana della cultura prima per il 2020 e poi, a causa della situazione pandemica legata alla diffusione del Covid-19, per il 2021.
Parma: cosa vedere in un giorno in un itinerario a piedi
Il modo migliore per esplorare l’elegante centro cittadino è spostandosi a piedi. Qui sono ancora molto evidenti i segni dell’antico splendore del ducato parmense, merito della facoltosa famiglia Farnese, che lo amministrò nel 1500.
Per questo motivo, ho pensato di proporvi un percorso che tocchi i principali punti di interesse, quelli che a mio parere non devono assolutamente mancare nella vostra visita di un giorno a Parma.
Cominciamo!
Il Duomo di Parma: la celebre Basilica nel tour di una giornata a Parma
Intitolata a Santa Maria Assunta, la Cattedrale di Parma, nota comunemente come Duomo, si trova nell’omonima piazza, così come il Battistero di San Giovanni Battista.
È senza dubbio una delle prime cose da vedere a Parma in un itinerario di un giorno.
È stata costruita attorno al 1074 a seguito di un incendio che distrusse la basilica preesistente.
Il campanile, alto ben 65 metri, è risalente alla fine del 1200 e presenta sulla sua sommità, una copia della statua dell’Angelo d’oro, di cui l’originale è custodita nel Museo diocesano.
Gli esterni sono in perfetto stile romanico e colpiscono soprattutto per la presenza di due enormi leoni di marmo, che sembrano fare da guardia al portone d’ingresso.
Se i leoni risalgono al 1281 e sono stati realizzati da Giambono da Bissone, il pesante uscio d’entrata è stato invece rifinito nel 1494 da Luchino Bianchino.
Ma saranno gli interni a farvi rimanere a bocca aperta.
Il Duomo di Parma: una vera e propria galleria d’arte a costo zero
L’intera navata centrale è decorata con un ciclo di affreschi realizzato da Lattanzio Gambara, che racconta la vita di Cristo ed alcuni episodi del Nuovo Testamento.
Si tratta di un’opera davvero imponente, che sembra accompagnare il visitatore dall’ingresso della Chiesa fino all’altare, così ricca di dettagli, colori e raffigurazioni.
Tuttavia, ancora più sorprendente è la cupola, occupata interamente dalla raffigurazione dell’Assunzione della Vergine di Correggio.
In un’immagine che sembra un vortice in movimento, si riescono a scorgere i beati che accompagnano l’assunzione di Maria in cielo al cospetto di Cristo.
L’abside invece, decorato da Gerolamo Mazzola Bedoli, rivela la raffigurazione di Cristo in gloria, dopo la morte in croce e la resurrezione, tra gli angeli e i santi.
Il Duomo di Parma inoltre, custodisce una delle opere più importanti di Benedetto Antelami, la Deposizione, scolpita originariamente nell’ambone.
La raffigurazione di Cristo, ormai morto sulla croce e sorretto dall’apostolo Giovanni, anticipa lo stile gotico.
Nella cripta infine, sono custoditi i resti di San Bernardo degli Uberti, patrono della diocesi di Parma. Da qui si accede a due cappelle:
- la prima è chiamata cappella Rusconi, dal nome del vescovo che la fece realizzare nel 1398 e che ne è raffigurato, raccolto in preghiera;
- la seconda, detta cappella Ravacaldi, è affrescata con un ciclo pittorico dedicato alla Vergine Maria.
Una curiosità: l’aspetto più sorprendente della visita al Duomo di Parma è che, nonostante la presenza di un numero così elevato di capolavori artistici, l’ingresso è completamente gratuito.
Il Battistero di San Giovanni Battista: uno degli edifici da vedere a Parma in un giorno
È senza dubbio uno degli edifici più iconici della città, ritenuto dai più come la prima cosa da vedere in una visita di un giorno a Parma.
Il Battistero di San Giovanni Battista, dalla forma ottagonale e le sfumature delicate del marmo rosa di Verona, con cui è stato costruito, svetta in Piazza Duomo, accanto alla Cattedrale.
Vi si accede dal portale della Vergine, così chiamato dalla raffigurazione che occupa la lunetta e che mostra la figura di Maria che con una mano sorregge Gesù Bambino e nell’altra stringe un fiore.
Ai suoi piedi, due onde a simboleggiare la fonte battesimale.
Sull’architrave vi è l’incisione del nome dell’autore, scultor Benedictus, ovvero Benedetto Antelami, che vi si dedicò tra il 1196 e il 1216.
Ad ovest invece si colloca il portale del Redentore, raffigurato nella lunetta seduto sul trono.
Anche in questo caso, come per la Cattedrale, gli interni sono sorprendenti.
Gli interni del Battistero di San Giovanni Battista di Parma
Si distinguono ben sedici arcate completamente affrescate così come la cupola, cosiddetta a ombrello perché dalla chiave di volta si dipartono sedici nervature a raggiera.
Il centro dell’edificio è occupato dalla fonte battesimale, anch’essa a forma ottagonale ed in marmo veronese, che ne racchiude al suo interno una seconda di dimensione ridotte e a forma di quadrifoglio.
Anche nella nicchia di sud-ovest vi è una fonte battesimale, adoperata a partire dal XIV secolo per il battesimo ad infusione mentre nella nicchia di est spicca l’altare, di forma cubica, con le raffigurazioni di Giovanni Battista, un sacerdote ed un levita che indicano Cristo.
A differenza della Cattedrale, l’ingresso al Battistero costa 12 Euro (prevede alcune riduzioni che potete verificare direttamente sul sito internet) e include anche una visita al Museo diocesano.
Oltre alla Cattedrale e al Battistero infatti, su Piazza Duomo svetta anche un altro imponente edificio, ovvero il Palazzo Vescovile.
Al suo interno, oggi c’è la sede del Museo diocesano Benedetto Antelami dove, tra i tanti reperti artistici, si trova l’originale Angelo d’oro (di cui una copia spicca sulla sommità del campanile della Cattedrale).
Una raffigurazione alta ben 1,42 metri dell’arcangelo Gabriele, di autore sconosciuto.
Palazzo della Pilotta: il complesso monumentale da visitare a Parma in un giorno
Il Complesso Monumentale della Pilotta risale al 1583, ovvero all’ultimo periodo dell’amministrazione dei Farnese.
Il nome di questa imponente struttura viene fatto derivare dal gioco della pelota, che si praticava all’epoca nei cortili della residenza.
Il motivo per il quale, secondo me, questo palazzo deve essere inserito nell’elenco di cosa vedere a Parma in un giorno, è perché ospita al suo interno:
- la Galleria Nazionale
- la Biblioteca Palatina
- il Museo Archeologico Nazionale
- il Museo Bodoniano
- il Teatro Farnese
Il biglietto d’ingresso è cumulativo, cioè permette di avere accesso a tutti gli ambienti del Palazzo e può essere acquistato anticipatamente, sul sito internet del Complesso Monumentale della Pilotta.
Il Museo Archeologico Nazionale
Si tratta di uno dei più antichi musei archeologici d’Italia, realizzato per accogliere i reperti provenienti da Valeia, a cui sono stati affiancanti tutti quelli rinvenuti nell’area del parmense.
Si articola su due piani distinti: il primo, espone testimonianze del territorio mentre il secondo accoglie oggetti provenienti dal mondo egizio e legati all’età pre romana, alla civiltà greca ed etrusca.
La Galleria Nazionale
Il merito di aver trasformato l’Accademia delle Belle Arti (fondata nel 1752) in un museo spetta a Maria Luigia d’Austria che ai primi dell’Ottocento, incaricò Nicola Bettoli di progettare un luogo degno di ospitare le prestigiose opere pittoriche giunte nel ducato a seguito di donazioni e acquisizioni.
Venne istituita quindi la Galleria Ducale, poi profondamente ristrutturata a partire dagli anni Settanta del Novecento. È stato un processo molto lungo, terminato solo agli inizi degli anni Duemila.
La Biblioteca Palatina
È stata aperta nel 1761 da Filippo di Borbone, che decise di donare alla comunità del ducato di Parma una biblioteca pubblica.
La sua inaugurazione risale però al 1769 ed è avvenuta al cospetto dell’imperatore austriaco Giuseppe II.
Vanta un patrimonio davvero notevole, tra cui la Collezione de Rossi, ovvero una delle più importanti raccolte di manoscritti ebraici, ma anche incunaboli, manoscritti, libri stampati e carteggi.
Il Museo Bodoniano
Pensate che questo è il più antico museo della stampa d’Italia, realizzato nel 1963, in occasione del 150° anniversario della morte di Bodoni, noto tipografo attivo a Parma nel 1700.
Si trova al terzo piano della Biblioteca Palatina e raccoglie i numerosi oggetti e cimeli provenienti dalla tipografia di Bodoni.
Il Teatro Farnese
Viene considerato il primo teatro moderno del mondo occidentale. È stato realizzato nel 1618 su richiesta del duca Ranuccio I, per salutare l’arrivo a Parma di Cosimo II de’ Medici, in viaggio verso Milano.
Al fine di rendere ancora più saldi i già buoni rapporti con i Medici di Firenze, il duca di Parma decise di affidare l’incarico della realizzazione del teatro a Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta (dal nome del centro del ferrarese da cui proveniva).
Nonostante i lavori fossero già terminati nel 1619, il teatro venne inaugurato solo nel 1628, in occasione delle nozze di Margherita de’ Medici e il duca Odoardo.
Oltre ad uno spettacolo, per omaggiare gli sposi il teatro ospitò persino una naumachia, ovvero la rappresentazione di una battaglia navale per la quale si rese necessario allagare l’intera platea.
Cosa vedere a Parma in un giorno: il Teatro Regio tempio della musica italiana
Se c’è una cosa da vedere assolutamente a Parma durante una visita di un solo giorno, questo è il Teatro Regio.
È situato in prossimità del Palazzo della Pilotta (i due edifici sono infatti separati dalla verde Piazza della Pace) e costituisce uno dei simboli più autentici dell’identità della comunità di Parma.
Nacque come Nuovo Teatro Ducale, fatto erigere da Maria Luigia d’Asburgo e inaugurato nel 1829 in sostituzione di un precedete edificio ritenuto ormai troppo vecchio.
Per l’occasione Vincenzo Bellini compose l’opera Zaira.
Pensate che nel 1868 si decise di chiudere il teatro perché era diventato troppo costoso. Eppure, grazie ad un referendum, i cittadini lo fecero riaprire.
Vi si accede superando il porticato che ne caratterizza la facciata, di stile neoclassico.
La platea, che oggi può ospitare 1200 spettatori, ha una forma ellittica ed è stata rifatta nel 1853, al fine di renderla più moderna.
Gli interni del Teatro Regio di Parma
Qui sono affacciati ben 112 palchi, disposti lungo quattro piani con al centro il palco d’onore, mentre il quinto è occupato dal loggione, che ha un ingresso separato.
Il soffitto è arricchito dalla presenza di un astrolampo di 1.100 kg di peso, realizzato a Parigi e movimentato da un motore sul soffitto che consente di abbassarlo per effettuarne la manutenzione.
Vi è inoltre un antico orologio, messo in funzione ancora oggi durante gli spettacoli, che riporta le ore con i numeri romani e i minuti con i numeri arabi.
Uno degli aspetti che mi ha più incuriosito durante la mia visita al Teatro Regio, è il profondo legame che unisce questo tempio della musica e gli abitanti di Parma, che sono dei veri esperti melomani.
Il pubblico del Teatro Regio di Parma
Durante le rappresentazioni sceniche infatti, sono soliti esprimere con veemenza il loro disappunto, laddove non trovino l’interpretazione, la regia o la scenografia di loro gradimento.
Pare non esista, in altra realtà teatrale italiana, pubblico più esigente di quello di Parma.
Un consiglio: è possibile prenotare il biglietto d’ingresso al Teatro Regio direttamente in loco. La biglietteria è infatti collocata all’interno del foyer.
Vi consiglio di scegliere un tour guidato: ce n’è uno ogni ora e dura circa 45 minuti.
Oltre ad accedere alla platea, sarà possibile accomodarsi sulle sedute dei palchi e ascoltare i racconti legati alla storia del teatro e ai tanti retroscena qui ambientati.
Cosa fare a Parma in un giorno: gustare la cucina locale
Se devo aiutarvi ad avere un quadro ben chiaro di cosa vedere a Parma in un giorno, non posso certo permettere che andiate via senza aver assaggiato alcune tra le prelibatezze della gastronomia locale.
Parma è la patria della buona tavola non solo in Italia ma anche all’estero, dove alcuni dei prodotti locali sono ormai diventati celeberrimi.
Tra gli altri, spiccano indubbiamente il Parmigiano Reggiano ed il Prosciutto Crudo, entrambi a denominazione di origine protetta (DOP).
Eppure non sono gli unici protagonisti delle tavole di Parma.
Dove e cosa mangiare a Parma
Durante la mia permanenza in città, ho scelto di pranzare presso il Ristorante La Greppia, situato a due passi dal Palazzo della Pilotta.
Qui ho avuto modo di apprezzare alcune delle bontà locali, quali:
- La torta fritta, che conoscevo come gnocco fritto e avevo assaggiato in altre località emiliane, tagliata a formare dei quadrati e servita come antipasto. Da gustare rigorosamente con affettati e salumi misti. Se calda, è ancora più buona!
- I salumi, ovvero prosciutto crudo, coppa e cicciolata. Da leccarsi i baffi!
- I tagliolini con il culatello di Zibello, salume DOP, presidio slow food dell’Emilia Romagna. Questa pasta fresca all’uovo preparata con il culatello si scioglie in bocca!
- La spongata, un dolce fatto di noci, miele, uvetta e frutta candita, dalle origini antichissime e diffuso a Parma e nei centri limitrofi.
Una curiosità: ho scoperto dell’esistenza di un dolce dal nome molto curioso, le scarpette di Sant’Ilario.
Mi sono ripromessa di tornare a Parma e di inserire nella lista di cosa vedere in un giorno, anche la possibilità di assaggiarlo.
Si tratta di una pietanza a forma di scarpa preparata in occasione della ricorrenza del Santo di cui porta il nome, ovvero il 13 Gennaio.
Le sue origini sono legate ad un racconto che ha per protagonista il vescovo Ilario da Poitiers, giunto a Parma con le scarpe rotte.
Un calzolaio se ne accorse e gli propose di sostituirle con un paio di calzature nuove, chiedendo di rendergli quelle vecchie in modo da ripararle.
Il vescovo acconsentì ma il calzolaio, di ritorno nella sua bottega, vide che quelle scarpe rotte si erano trasformate in calzature d’oro.
Come arrivare a Parma per la visita di un giorno
La città di Parma si trova a metà strada tra Milano e Bologna (a circa un’ora e mezza da Milano e un’ora da Bologna).
Dispone di diversi parcheggi, sia gratuiti che a pagamento.
In alternativa, è possibile raggiungerla con il treno. La stazione ferroviaria è a soli dieci minuti dal centro ed è ben servita dai treni regionali e da quelli a lunga percorrenza.
Cosa vedere nei dintorni di Parma
A circa 35 minuti da Parma, nella provincia confinante di Reggio Emilia, è possibile visitare alcuni dei castelli un tempo appartenuti a Matilde di Canossa.
In totale le fortezze sono ben cinque: Canossa, Rossena, Sarzano, Bianello e Carpineti.
Se volete sapere di più sulla storia della contessa Matilde, uno dei personaggi di spicco dell’antica disputa tra Impero e Papato (ricorderete l’espressione: andare a Canossa, chiaro riferimento all’umiliazione di Enrico IV) e scoprire come visitare i suoi antichi castelli, consultate:
Durante la mia visita di un giorno, la città di Parma mi ha davvero conquistato. Ritengo che si tratti di una di quelle realtà in grado di mettere davvero tutti d’accordo.
Se gli amanti della buona tavola penseranno di aver raggiunto il paradiso terrestre del gusto, i cultori della lirica avranno modo di emozionarsi fino alle lacrime.
E gli appassionati di arte, storia e architettura? Per loro sarà come fare un viaggio indietro nel tempo.
E ora tocca a voi: vi ho già convinti a visitare Parma?
14 risposte
Avrei voluto visitare il Museo Bodoniano ma era chiuso quando ci sono stata così come altre realtà. Aggiungerei anche il Museo Glauco Lombardi, merita molto!
Questo è un itinerario di un solo giorno ed è già abbastanza corposo. Indubbiamente a Parma ci sono moltissimi altri edifici, chiese e monumenti da vedere che prenderò in considerazione quando realizzerò un itinerario di due giorni. Grazie dello spunto.
Parma è davvero un gioiello di bellezza e di eleganza, cosa che la mia amica nata in questa città non smette di farmi notare ogni volta che ci andiamo! Non ho ancora visitato la Biblioteca Palatina, bel suggerimento per la prossima volta!
La particolarità del Palazzo della Pilotta è proprio questa: compri un biglietto unico e puoi visitare davvero tante bellezze tra cui appunto la Biblioteca Palatina e i suoi preziosi scritti. Consiglio vivamente la visita.
Siamo stati a Parma in occasione del Salone del Camper ma quando siamo arrivati in centro ormai tutti i monumenti erano chiusi. Un motivo in più per tornare e visitarli con calma.
Te lo consiglio. Se avete necessità di fermarvi una notte, nei dintorni ci sono molto bellezze da esplorare, non resterete delusi.
Che nome curioso le Scarpette di Sant’Ilario! Sono anche curiosa di assaggiarle. Mi riprometto ogni anno di tornare a Parma, visto che la mia prima visita è stata decisamente molto tempo fa, ora non ho più scuse..
In primavera forse è meglio perché il clima è più gradevole anche se per assaggiare le scarpette di Sant’ilario bisogna andarci il 13 Gennaio.
Parma mi piace tanto e quando vivevo a Reggio Emilia ci andavo molto spesso, ilTeatro Regio di Parma è di una magia unica
Parma è un gioiellino.
Sono stata solo una volta a Parma, di passaggio e di fretta. Ma vedo che le cose da vedere sono davvero tante! E poi mi piacerebbe gustarmi con calma la cucina locale. 🙂
Hai più di un motivo per tornare, allora.
Parma per me sono le ristoranti della tradizione culinaria emiliana! È bellissimi perdersi tra gli odori e sapori che questa bella cittadina ha da offrirci.
Passeggiare tra il centro storico è sempre un’esperienza:)
Indubbiamente il cibo è il biglietto da visita di Parma ma non solo. A livello architettonico , artistico e storico la città ha molto da offrire , come spero si intuisca da quello che ho scritto in questo articolo .