Il Santuario della Madonna di San Luca è uno dei simboli della città di Bologna e si erge sul Colle della Guardia.
Il modo più semplice per spiegare ad un non bolognese cosa rappresenta questo edificio, che i bolognesi chiamano più semplicemente San Luca (San Lòcca nel dialetto locale), sarebbe percorrere insieme il lungo porticato che dal centro città sale su per i colli.
Il Santuario di San Luca: cosa rappresenta per i bolognesi
Si tratta di un percorso coperto di quasi 4 km, proclamato patrimonio UNESCO nel 2021.
A me personalmente, quella macchia arancione che spunta in mezzo agli alberi infonde, dopo tanti chilometri percorsi in autostrada, un senso di estremo sollievo.
Quando vedo il Santuario di San Luca, so di essere finalmente tornata a casa.
È il luogo a cui si affidano paure e speranze, a cui si rivolgono richieste di aiuto e dove si celebrano le belle notizie e i grandi annunci.
Qualsiasi cosa accada, c’è sempre un buon motivo per andar su a piedi fino a S.Luca.
Come raggiungere il Santuario di San Luca a Bologna: i portici
Con i suoi 3.796 metri, il portico di San Luca è considerato il corridoio coperto più lungo del mondo!
È costituito da 666 arcate, di cui le prime 316 nel tratto pianeggiante (che da Porta Saragozza arriva all’Arco del Meloncello) e le altre 350 nel tratto in salita ( che, superato l’Arco del Meloncello arriva al Santuario della Madonna di San Luca).
Tale numerazione sembra tutt’altro che casuale, considerando che 666 è il numero del diavolo e che il portico, snodandosi lungo il colle come un serpente ( animale da sempre associato al demonio) e terminando ai piedi del Santuario, simboleggia la sconfitta del male ad opera del bene.
Pare che la tradizione di raggiungere a piedi il Santuario dal centro città, risalga al XII secolo, quando venne costruita la prima chiesetta in cui fu posta un’icona della Madonna con bambino attribuita a San Luca.
La Madonna di San Luca a Bologna e la costruzione dei portici
Si narra che questo dipinto arrivò in Italia dall’antica Costantinopoli. Un pellegrino aveva infatti ricevuto dai monaci della Basilica di Santa Sofia, l’importante compito di condurre la sacra icona sul Colle della Guardia, dove arrivò nel 1160.
Fu il vescovo di Bologna, Gerardo Grassi, a consegnare l’immagine ad Azzolina e Beatrice Guezi (due eremite che dimoravano sul Colle), che la deposero all’interno della chiesa dell’epoca.
Da lì a poco, gruppi di pellegrini sempre più numerosi, cominciarono a riversarsi sul colle per ammirare l’effigie mariana, giunta in città da tanto lontano.
Finalmente il 28 Giugno 1674 iniziarono i lavori per la costruzione del portico, che avrebbe garantito ai fedeli un percorso più sicuro verso il Santuario.
In questo periodo si collocano anche la realizzazione del nuovo Santuario e dell’Arco del Meloncello, che segna il passaggio dalla fase pianeggiante del cammino, a quella in salita.
Un importante ruolo per la conclusione di queste imponenti opere architettoniche, lo svolsero proprio i fedeli.
Le famiglie più agiate, le corporazioni ma anche tanti singoli cittadini, finanziarono questo progetto, al fine di permettere a tutti di poter raggiungere il Santuario al riparo da intemperie.
Per questo motivo, alcune delle famiglie benefattrici furono omaggiate con la realizzazione di lunette, in cui vennero apposti i loro stemmi nobiliari.
La curva delle orfanelle
Uno dei punti più suggestivi del lungo portico è la curva delle orfanelle.
Non solo è il tratto più ripido del percorso in salita verso il Santuario (con una pendenza del 18%) ma è anche quello che offre la visuale migliore sul centro di Bologna, che da qui si vede nitidamente.
Lo strano appellativo con cui è indicato fa riferimento al fatto che attorno al 1930 alcune orfanelle, all’epoca residenti in un orfanotrofio femminile nei pressi del Santuario, vennero trasferite in una nuova sede, situata proprio lungo questo tratto della salita.
La funivia di San Luca
Pensate che dal 1930 al 1970 fu attiva persino una funivia, che collegava la vicina cittadina di Casalecchio di Reno al Santuario di San Luca di Bologna. Sono ancora ben visibili i piloni e la stazione di arrivo.
Quando è stata ufficializzata la candidatura del portico di San Luca a patrimonio UNESCO, sono stati avviati imponenti lavori di ristrutturazione delle arcate, danneggiate dall’usura del tempo e indebolite dal terremoto che sconvolse l’Emilia nel 2012.
Si tratta di lavori sovvenzionati dal Ministero dei Beni culturali e dalla Regione Emilia Romagna. Nonostante la presenza di impalcature e transenne in alcuni punti, è stato comunque sempre garantito il passaggio pedonale, agevolato dall’utilizzo di passerelle.
Il miracolo della pioggia e della Madonna di San Luca
Nel 1433 le continue e violente piogge che si abbattevano sulla città, indussero i bolognesi a chiedere alla Madonna di San Luca di intercedere, affinché smettessero.
La sua effigie fu portata in processione e, durante il cammino, la pioggia improvvisamente cessò.
Questo episodio, noto come il miracolo della pioggia, indusse il popolo a stabilire che ogni anno, per ringraziare la Madonna, si sarebbe dovuta trasportare in processione la sua immagine, dal Santuario al centro città.
La tradizione continua ancora oggi quando, nel mese di Maggio, la Madonna scende a Bologna in processione e, dopo una breve sosta davanti alla Basilica di San Petronio, viene condotta nella Cattedrale di San Pietro.
Qui rimane per una settimana. Solitamente si tratta di sette giorni quasi sempre caratterizzati da piogge e violenti temporali che cessano, solo quando la sacra effigie sale, nuovamente in processione, su per il colle.
Il Santuario di San Luca a Bologna
Il Santuario, che sostituì la chiesetta originaria, divenuta troppo piccolo per accogliere tutti i fedeli, fu consacrato il 25 Marzo 1765.
Il portone d’ingresso dell’edificio, il cui stile dominante è il barocco, è affiancato dalle statue di San Luca e San Marco, eseguite nel 1716 da Bernardino Cametti e poste inizialmente nel presbiterio.
Gli interni del Santuario di San Luca a Bologna
L’interno è a croce greca con sette cappelle ed una sola navata. L’elemento che conferisce imponenza al Santuario è sicuramente il grande cupolone.
Tutti gli altari sono arricchiti da numerosi dipinti attribuiti ai grandi maestri dell’arte pittorica bolognese quali Guido Reni, con la Madonna del Rosario e Il Guercino, con il suo Cristo che appare alla Madre.
L’effigie della Madonna col Bambino è custodita alle spalle dell’altare maggiore.
Per raggiungere la tribuna su cui è esposta, basterà superare i gradini posti ai lati dell’altare.
L’immagine della Madonna di San Luca
Qui, all’interno di una preziosissima nicchia di marmo, è collocata l’immagine della Madonna cara ai bolognesi, ai quali è concesso di sostare qualche minuto in raccoglimento, grazie ad alcune sedute, prima di lasciare il Santuario e fare ritorno in città.
L’icona misura 65 x 57 cm e ha uno spessore di circa 2 cm. È stata eseguita a tempera su una tela di lino applicata ad una tavola di pioppo, a cui sono state affiancate tavole di castagno ed olmo. La Vergine indossa una veste blu mentre il bambino, in atto di benedizione, ha una tunica rossa.
Salire sul tetto del Santuario: San Luca Sky Experience
Dinanzi all’ingresso del Santuario, potreste imbattervi in uno dei collaboratori dell’associazione Succede solo a Bologna.
Grazie all’iniziativa San Luca Sky Experience, a soli 5 euro, avrete la possibilità di salire sulla cupola e ammirare la città di Bologna dall’alto.
Pare che quella di San Luca, con i suoi 42 metri di altezza, sia la cupola visitabile più alta d’Europa.
Una volta acquistato il biglietto, vi basterà recarvi all’intero del Santuario, dove troverete un altro componente dell’associazione, che vi spiegherà come salire verso l’alto.
Dovrete percorrere un percorso che si snoda lungo una scala a chiocciola, procedendo lentamente per evitare di avere dei capogiri.
Una volta giunti sulla sommità, sarete scortati all’esterno. Qui finalmente potrete ammirare il panorama sulla città e sui verdi colli bolognesi.
I punti panoramici migliori per ammirare il Santuario di San Luca
Siete alla ricerca della location perfetta da cui scattare le foto ricordo che faranno impallidire anche il vostro amico influencer?
Prendete nota di questi tre punti panoramici che vi regaleranno le migliori vedute sul Santuario di San Luca.
Il Sentiero dei Bregoli
Se penso ad un percorso alternativo per raggiungere il Colle della Guardia, mi viene in mente subito il Sentiero dei Bregoli, situato a ridosso del Parco della Chiusa, nel territorio di Casalecchio di Reno.
Le prime segnalazioni di questo sentiero si trovano nei pressi della Parrocchia di San Martino, che vi consiglio di prendere come punto di riferimento per la partenza.
Indossate scarpe comode perché, almeno nella prima parte, attraverserete un percorso totalmente sterrato, all’interno di un fitto e verdeggiante bosco.
Concedetevi una sosta davanti al Rifugio antibomba Ettore Muti (oggi chiuso da una cancellata), realizzato dal Comune di Casalecchio di Reno nel 1943, per proteggere la cittadinanza dai bombardamenti.
Questa costruzione sotterranea, lunga ben 114 metri, godeva di un impianto di illuminazione autonomo e poteva contenere fino a 500 persone.
Dal 1943 al 1945 ci sono state più di 90 incursioni aeree sul territorio bolognese, che provocarono distruzione e morte. I rifugi antiaerei divennero pertanto fondamentali per offrire riparo alla cittadinanza. Oggi, alcuni tra questi sono stati completamente riqualificati ed aperti al pubblico. Ne è un esempio il Rifugio antiaereo Vittorio Putti. Scoprite come fare per visitarlo!
Proseguite adagio la camminata e, dopo alcuni minuti, raggiungerete il punto in cui il Sentiero dei Bregoli sfocia su una strada asfaltata, Via di Monte Albano.
Percorretela con cautela, prestando attenzione alle automobili che transitano ed aguzzate la vista.
Ad un certo punto infatti, il vostro sguardo cadrà inevitabilmente sul Santuario di San Luca, che da qui è visibile nitidamente.
È il posto perfetto per i vostri scatti super instagrammabili!
Come raggiungere il Sentiero dei Bregoli
Il Sentiero dei Bregoli si trova in prossimità della Parrocchia di San Martino a Casalecchio di Reno. Se arrivate in città in automobile, potete parcheggiare nelle vicinanze della chiesa, lungo Via Panoramica.
In alternativa, se preferite muovervi con i mezzi pubblici, sappiate che la fermata dell’autobus 20 dista solo pochi metri dal sentiero.
Lungo il tragitto potreste incontrare molti runners o amanti della mountain bike. Personalmente sono riuscita a terminare il percorso senza troppa fatica a piedi, indossando il classico abbigliamento ginnico (canotta traspirante, leggins di cotone e scarpe da ginnastica).
I 300 scalini
Una volta lasciato il Santuario ed oltrepassato l’Arco del Meloncello, lasciate via Saragozza e imboccate via Di Casaglia.
Man mano che procederete vi accorgerete che i rumori del traffico cittadino si faranno, via via, più lontani.
Quella che vi aspetta è una passeggiata di circa 40 minuti. Credetemi: ne vale assolutamente la pena!
Dopo essere arrivati al civico 37, avventuratevi lungo la scalinata in legno che sale su per la collina, nel bel mezzo del Parco del Pellegrino.
La città vi sembrerà lontana e grazie alla presenza di alcune panchine potrete fermarvi ad ammirare da un lato il Santuario, e dall’altro il centro di Bologna.
Come arrivare ai 300 scalini
Se decidete di spostarvi in automobile, al civico 37 di via Casaglia troverete anche un piccolo parcheggio.
Da lì, potrete percorrere solo a piedi i 300 scalini. Vi consiglio di portare con voi un paio di scarpe di ricambio perché molto spesso questo percorso è ricoperto, almeno in alcuni punti, dal fango.
Un abbigliamento comodo, una bottiglia d’acqua e uno spuntino, possono tornare utili dal momento che all’interno del Parco non ci sono punti di ristoro.
Monte Donato
La frazione collinare di Monte Donato dista circa 5 km dal centro città, in direzione sud.
Qui si trova uno dei parchi più frequentati dai bolognesi, soprattutto nel periodo estivo, quando si cerca di un pò di refrigerio dal caldo cittadino.
Dai colli del parco è possibile ammirare la città di Bologna e ovviamente, il Santuario di San Luca.
Come raggiungere Monte Donato
Il parco di Monte Donato è raggiungibile in automobile o in bicicletta e dista circa 6,5 km dall’Arco del Meloncello.
Durante il periodo estivo, complice il clima mite, c’è l’abitudine di raggiungerlo a piedi, soprattutto da parte dei giovani studenti universitari, in cerca di un pò di riposo dalle fatiche accademiche.
Cosa vedere nei dintorni di San Luca
Se avete la possibilità di fermarvi a Bologna il tempo necessario per riscoprirne luoghi ed angoli inediti, vi suggerisco almeno 2 esperienze che, secondo me, possono rendere il vostro soggiorno in città davvero memorabile.
Potreste visitare la Chiusa di Casalecchio di Reno, una delle opere idrauliche più ingegnose mai realizzate a Bologna. Pur non essendo attraversato da fiumi infatti, il capoluogo emiliano-romagnolo era detto città delle acque e qui, ne scoprirete il perché.
In alternativa, se siete amanti della natura e cercate un posticino dove rilassarvi, vi suggerisco di consultare il mio articolo dedicato ai 6 parchi più belli di Bologna. Tra le aree verdi cittadine, individuerete sicuramente quella perfetta per voi!
28 risposte
Mi ha molto colpito l’aneddotto relativo a San Luca, credo che per voi bolognesi sia un luogo simbolo il santuario e la torre degli Asinelli, un po’ come Piazza Plebiscito per noi, napoletani. Devo dire che li percorrerei volentieri quei 4 km, ovviamente con scarpe comode, alla scoperta di tutta la bellezza del luogo, ammirando tutto ciò che incontrerei sul mio cammino
Ti aspetto a Bologna per andarci insieme!
Il tuo blog è meraviglioso, ricco di spunti utilissimi per conoscere Bologna al meglio
brava continua cosi’ 🙂
Grazie mille! Bologna ha un posto speciale nel mio cuore …
Bologna è una città stupenda, poi leggendo il tuo articolo mi ha incuriosito molto il monte donato e la scalinata
Non ci sei mai stata?
Purtroppo sono stata solo 24 ore a Bologna e non sono potuta arrivare fino al santuario!
I portici sono davvero caratteristici e ci hanno aiutato anche tanto con la pioggia!
Ci vuole qualche oretta in più, sicuramente.
Come sempre i tuoi articoli su Bologna mi arrivano dritti al cuore! Sono stata alcune volte a San Luca e non sapevo quasi nulla della storia del Santuario e men che meno di quella dell’icona che ho letto con estremo interesse. Io non sono bolognese e non abito più a Bologna ma quando vedo “San Luca” dall’autostrada, un pò mi sento a casa
Ti ringrazio molto, Bologna è uno stato d’animo!
Ho proprio in programma una giornata a Bologna e cercavo qualcosa di originale da visitare, questa sarà la mia tappa!
Ottima scelta! Come mai la ritieni una tappa originale ? Sono curiosa
Hai ragione Libera, c’è sempre un buon motivo per arrivare fino a San Luca, bella la camminata e la vista regala emozioni in ogni stagione. E anche se io non sono bolognese, quando arrivo in quella zona e lo vedo sulla collina, mi sento a casa !
Bologna è la città di tutti coloro che la amano 😉
Siamo stati a Bologna di passaggio, fermandoci solo al FICO per una visita veloce. Ma ci siamo promessi di organizzare un week ed lungo in città per esplorarne tutte le meraviglie. Questo potrebbe essere un ottimo punto di partenza.
Non conosco molto Bologna, e ancor meno i suoi dintorni. Questo santuario mi ispira davvero molto, come hai scritto tu ispira una sensazione di pace e di tranquillità. Non escludo di poter organizzare una gita, in un prossimo futuro, per visitarlo!
Ci sono stata qualche anno fa. Che scarpinata! 😀 Camminavo con un local, che nel frattempo mi raccontava la storia e i retroscena di questo posto. Almeno mi distraeva un pochino 😛 Anche il santiuario è molto bello. Ma al tempo non si poteva salire sul tetto, o forse me lo sono perso. Bellissimo anche con la neve!!
Hai un motivo in più per tornare, salire sul tetto 🙂
San Luca è uno dei luoghi che amo di più di Bologna, anche se ora abito in provincia, spesso vado a fare una scarpinata a San Luca. Il paesaggio da lassù è spettacolare!!!
Un percorso che farei volentieri, in quanto amante dei trekking urbani che portano a vedute dall’alto così spettacolari.
Un luogo pieno di storia e leggende, la facciata è davvero bellissima, e sicuramente la salita dei portici è ripagata dal meraviglioso panorama sulla città
Ho visitato il Santuario qualche anno fa, scegliendo di arrivare a piedi, perché anche il percorso per arrivarci è molto piacevole. La vista, il Santuario e il portico sono meravigliosi e si respira un’aria di grande intensità religiosa e, per chi non crede, un grande senso di pace. Non sono salita sul tetto, purtroppo!
Un buon motivo per tornare.
Bologna è la città dove ho passato più tempo, tra anni universitari, post università, lavoro e divertimento. Quella magnifica costruzione sulla collina è sempre stata un punto di rifermento, come dici tu, fa sentire nel posto giusto, mettendo serenità. Bello l’articolo, sai, non avevo mai approfondito l’argomento.. Grazie!
Grazie a te.
Sono stata diverse volte a Bologna, ma mai al Santuario di San Luca. Devo recuperare, soprattutto ora che ho i tuoi bellissimi approfondimenti a disposizione. Grazie.
Che meravigliaaaaa…..assolutamente segnato per la prossima volta che passo a Bologna…già la città mi è piaciuta tantissimo figurati poi quest’esperienza meravigliosa!
Sono stata tantissime volte a Bologna ma non sono mai riuscita a visitare San Luca: vorrei tornarci la prossima primavera o magari durante le vacanze natalizie e includerlo nel mio itinerario, di sicuro vale la pena vederlo!