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Escursione sul Gargano: l’Abbazia di Monte Sacro

un dettaglio del rudere dell'Abbazia di Monte Sacro sul Gargano

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Se siete alla ricerca di un luogo silenzioso, incontaminato e ancora poco noto al turismo di massa, durante la vostra prossima vacanza sul Gargano pianificate un’escursione sul Monte Sacro, fino all’Abbazia della Santissima Trinità.

Situato sulla sommità della quarta vetta più alta del promontorio (874 metri s.l.m.), questo cenobio benedettino d’età medievale, immerso in un folto bosco, saprà donarvi momenti di quiete e serenità.

Vi metterà inoltre davanti ad una discreta prova fisica.

L’unico modo per raggiungere l’abbazia resta infatti l’antichissimo sentiero sterrato, adoperato per il pascolo degli animali.

Allacciate bene le scarpe, è arrivato il momento di mettersi in cammino!

Escursione sul Gargano: a piedi verso l’Abbazia di Monte Sacro con lo storico Antonio Latino

Il percorso che conduce all’Abbazia della Santissima Trinità di Monte Sacro presenta un dislivello di circa 200 metri ed è indubbiamente tra i più suggestivi dell’intero promontorio del Gargano.

Ho avuto il grande privilegio di condividere questa mia piccola grande impresa con Antonio Latino, profondo conoscitore della storia del complesso monastico e del territorio circostante.

Pensate: dopo essersi trasferito a Bologna (proprio come la sottoscritta), Antonio ha deciso di tornare a Mattinata, suo paese d’origine, e trascorrere qui il resto della vita.

Il suo grande interesse per l’enorme patrimonio storico e culturale mattinatese (ma più in generale, garganico), lo ha indotto ad approfondire ipotesi e teorie avanzate dagli studiosi circa le origini e l’evoluzione del cenobio nel corso della storia.

Nel 2022 ha pubblicato il volume L’Abbazia di Monte Sacro in Mattinata – Leggende, fatti e misfatti.

Oltre ad un excursus sulla fondazione, lo sviluppo ed il declino del centro monastico, Antonio pone l’attenzione anche sulla sua recente rinascita.

Per avvicinare cittadini e turisti all’antica abbazia infatti, negli ultimi anni ha aperto una Pagina Facebook e ha promosso numerose iniziative sul territorio.

Il Pellegrinaggio Escursionistico che si svolge l’11 Luglio (giorno della festività di San Benedetto Abate) ad esempio, è già diventato un appuntamento fisso per la comunità, oltre che un momento di forte aggregazione.

con Antonio Latino a Monte Sacro

Abbazia di Monte Sacro: escursione sulla quarta vetta del Gargano

Mentre l’auto sulla quale viaggiavamo superava i tornanti di Contrada Stinco, la strada che da Mattinata sale su per il monte, non potevo fare a meno di chiedermi quando sarebbe arrivato il momento di scendere dalla vettura, così da proseguire a piedi.

L’inizio del sentiero è opportunamente segnalato da un cartello e da tornelli di legno, a circa 650 metri sul livello del mare.

La salita presenta un dislivello di 200 metri e si articola sostanzialmente in due parti.

Inizialmente si avanza sotto il sole, tra muretti a secco e splendide pietre tufacee levigate dal tempo, in un silenzio quasi surreale, rotto solo dal canto di grilli e cicale.

Poi d’improvviso, l’inconfondibile skyline della vicina Monte Sant’Angelo appare in lontananza nel suo bianco candore.

Non si fa neanche in tempo a scattare qualche foto panoramica che ci si ritrova in un’ombrosa lecceta, dove è possibile concedersi una breve pausa ed un pò di refrigerio negli ultimi minuti di cammino.

Ad un certo punto, mentre cercavo di farmi largo tra le fronde, Antonio mi ha suggerito di chiudere gli occhi e di prepararmi alla meraviglia.

Non ci ho pensato due volte ed ho seguito il suo consiglio.

Ancora pochi metri e i resti dell’abbazia erano già dinanzi a me, avvolti in un lungo e strettissimo abbraccio che li faceva apparire un tutt’uno con la vegetazione circostante.

i resti dell'abbazia di Monte Sacro a Mattinata

Anche io, nel mio piccolo, mi sentivo parte di quello spettacolo meraviglioso, verso il quale nutrivo un forte senso di gratitudine.

Visita all’Abbazia di Monte Sacro sul Gargano

L’Abbazia della Santissima Trinità è stata edificata attorno all’anno Mille sui resti del tempio di Giove Dodoneo.

La sua conversione al culto cristiano si colloca nell’ambito della terza apparizione dell’Arcangelo Michele (493).

Si narra che Lorenzo Maiorano ed altri sette vescovi partirono alla volta della grotta micaelica accompagnati da aquile dalle ali spiegate, che avevano il compito di proteggerli dai raggi del sole.

Giunti a destinazione, celebrarono la messa nei pressi della cavità e poi si incamminarono verso il vicino Monte Dodoneo, per consacrarlo.

Il complesso architettonico abbaziale, di stile tipicamente garganico-romanico-pugliese, viene fatto risalire al X secolo d.C.

Nonostante oggi l’intera area sia occupata esclusivamente da ruderi, non è difficile intuire quale fosse l’estensione dell’antico cenobio, che ospitava una folta comunità di monaci.

Si presume che questa cittadella, organizzata secondo la regola benedettina ora et labora, a partire dal XV secolo sia stata progressivamente abbandonata.

Esplorare i ruderi dell’Abbazia di Monte Sacro

Tra i resti della chiesa abbaziale, si celano alcuni elementi che hanno immediatamente attirato la mia attenzione.

Sulla parete di fondo del nartece ad esempio, si intravedono i resti di un affresco che raffigurerebbe la Madonna con il Bambino e due santi benedettini.

Antonio Latino tuttavia, ha avanzato una seconda ipotesi secondo cui l’opera, andata perduta, sarebbe la copia dell’affresco della catacomba di Commodilla.

Quest’ultimo pone ai due lati della Vergine con il Bambino, i Santi Felice ed Adaucto, all’epoca venerati come patroni dell’Abbazia di Monte Sacro.

affresco della catacomba di Commodilla mostrato da Antonio Latino a Monte Sacro

Le due immagini risultano tra l’altro perfettamente sovrapponibili, così da rendere ancora più attendibile (nonché affascinante) la tesi caldeggiata dallo storico mattinatese.

Finemente decorati con foglie di acanto e figure animalesche (draghi, colombe e aquile) appaiono ai nostri occhi i pesanti capitelli, mentre il vicino portale è impreziosito da una fitta trama di intrecci.

Ci siamo addentrati nel vecchio ossario (scoperto per caso da un gruppo di contadini alla ricerca di un fantomatico tesoro, nel Secondo Dopoguerra), abbiamo superato la torre campanaria (o per lo meno, ciò che ne resta), scorto i magazzini, le neviere e raggiunto l’entrata principale del cenobio.

Delimitato dalle robuste mura abbaziali, l’ampio ingresso è quasi interamente coperto dagli alberi e definisce uno scenario degno dei migliori film fantasy di tutti i tempi.

Tuttavia, è un altro lo scorcio più suggestivo dell’esplorazione tra i ruderi del cenobio.

Si tratta di uno stanzone che culmina con una cupola, sfondata esclusivamente nella parte centrale, delineando così una sorta di oblò puntato verso il cielo.

In merito al suo originario utilizzo, le due ipotesi più accreditate vi intravedono un battistero oppure la cucina.

Per quanto mi riguarda, quella finestra sulle nuvole mi ha regalato un momento di profonda pace interiore e costituisce, anche a distanza di tempo, il più bel ricordo della mia visita.

Organizzare l’escursione: cosa sapere

Se volete intraprendere il percorso alla volta dell’Abbazia della Santissima Trinità di Monte Sacro per la prima volta, mi raccomando: non incamminatevi da soli.

Avvalersi di una guida locale vi consentirà di portare a termine la salita con successo, riducendo al minimo le probabilità di sbagliare strada.

Inoltre, è l’unico modo per approfondire la storia dell’antico cenobio.

Vi consiglio pertanto, di contattare l’Info Point di Mattinata (il calendario delle attività è disponibile sulle Pagine Facebook e Instagram), situato presso Palazzo Mantuano, in Largo Agnuli, così da avere tutte le informazioni utili circa le prossime escursioni.

Al fine di pianificare al meglio la vostra passeggiata nella natura, non tralasciate alcuni aspetti puramente pratici ed organizzativi.

Dovete sapere infatti che, durante la salita, non sono presenti né punti di approvvigionamento e né bagni.

Diventa quindi fondamentale premunirsi di uno zaino con la giusta scorta d’acqua, qualche snack, un cappellino, crema solare e repellente per insetti.

Indossate scarpe comode (le calzature da trekking sono perfette) ed evitate ciabatte e infradito, che potrebbero farvi scivolare.

Dimenticate la connessione internet, assente o poco stabile quasi ovunque.

Alcuni anni fa all’ombra del bosco che caratterizza il tratto finale dell’escursione, è stato predisposta una piccola area ristoro, costituita da una tavola di legno e alcune panche.

Qui è possibile riposarsi e mangiare qualcosa (prima di proseguire, raccogliete i rifiuti!), per poi conquistare la vetta del monte e dare inizio alla visita dell’abbazia.

Se il percorso di andata vi terrà impegnati per un’ora abbondante o al massimo un’ora e mezza (incluse le pause), la via del ritorno richiederà sicuramente minor tempo, poiché questa volta si procede lungo lo stesso itinerario ma in discesa.

Il sentiero generalmente non viene considerato difficile. Non è sicuramente adatto a passeggini e carrozzine, tantomeno a chi presenta oggettive difficoltà negli spostamenti a piedi.

percorso che conduce sulla vetta di Monte Sacro

Per il resto, ricordate che si tratta di un’escursione e non di una competizione: non abbiate fretta.

Prendetevi tutto il tempo che vi occorre per apprezzare la bellezza che vi circonda.

Dove si trova l’Abbazia di Monte Sacro e come arrivare

L’Abbazia della Santissima Trinità si trova sulla vetta più alta del Gargano orientale, Monte Sacro, nel territorio di Mattinata, un piccolo borgo adagiato sulla collina che, visto dall’alto, assume le sembianze di una bianca farfalla.

Il modo migliore per arrivarci è in automobile, seguendo l’autostrada fino all’uscita per Foggia e continuando sulla SS89 Garganica.

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Foggia, servita quotidianamente da treni ad alta velocità in arrivo dalle principali città italiane.

Da qui, è possibile raggiungere Mattinata in un’ora e mezza circa, con gli autobus di linea.

Cosa fare sul Gargano dopo l’escursione sul Monte Sacro

Se cercate qualcosa da fare al termine dell’escursione, vi consiglio tre attività che allieteranno sicuramente la vostra permanenza sul Gargano.

  • Salite in auto e dirigetevi a Monte Sant’Angelo. Avrete modo di entrare nella Grotta Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO dal 2011 e perdervi tra i vicoli del borgo.
  • Esplorate la Foresta Umbra, il polmone verde della Puglia. Con i suoi 15 sentieri di trekking, le faggete vetuste e le aree ludico-didattiche per i più piccoli, conquisterà tutta la famiglia.
  • Pianificate il tour della Necropoli La Salata, un vastissimo complesso cimiteriale d’età paleocristiana, situato a poca distanza dalle celebri spiagge dorate di Vieste.

Sbaglio o non vedete già l’ora di partire?

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10 risposte

  1. Questo è assolutamente il tipo di luoghi che amo di più: lontano dalle vie più battute dal turismo di massa e ricco di sorprese che lasciano senza fiato. Spero non troppo letteralmente… :p Ma i 200 metri di dislivello dovrei riuscire a farli senza troppi problemi! 🙂

    1. Basta avere l’equipaggiamento giusto e non incamminarsi da soli se non si conosce il territorio. Sono certa che ti piacerà.

  2. Il luogo è decisamente suggestivo e capisco benissimo la tua sensazione di pace nell’ammirare il cielo dall’oblò tra le rovine. Le vecchie abbazie come questa mantengono tra le pietre qualcosa della spiritualità che le ha fatte nascere e la vegetazione che le ricopre le rende eterne nella loro bellezza

  3. Adoro questi luoghi, un po’ nascosti, silenziosi e rilassanti, sono disposta anche a sentieri impervi per arrivarci, deve essere stata anche una visita emozionante.

  4. Adoro i luoghi storici come questo e se poi c’è da camminare per raggiungerli ben venga! Il Gargano offre davvero tante possibilità, dalla cucina buonissima agli splendidi monumenti poco conosciuti!

  5. Visitare luoghi poco consueti è una cosa che gradisco sempre molto.
    L’escursione sino al Monte Sacro,
    per arrivare sino all’Abbazia della Santissima Trinità, mi sembra un’ ottima opportunità.

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