Bologna nascosta: cosa vedere sotto la città

gli interni della Cripta di San Zama a Bologna

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Esiste una Bologna sotterranea che, pur essendo nascosta da alte torri e lunghi portici, custodisce qualcosa di davvero prezioso, da vedere assolutamente, una volta giunti in città.

Sto parlando della Cripta di San Zama e, anche se sono certa che molti di voi forse non ne hanno mai sentito parlare, posso assicurarvi che si tratta di un vero tesoro, racchiuso nelle viscere del capoluogo emiliano-romagnolo.

Pensate: è il primissimo luogo di diffusione del Cristianesimo a Bologna.

Siete pronti ad esplorarla con me? Andiamo!

Bologna nascosta: cosa vedere nella Cripta sotterranea di San Zama

La Cripta di San Zama, dal nome del primo vescovo di Bologna, si trova all’interno di un antico edificio di culto, intitolato ai Santi Naborre e Felice.

Si ritiene che questa abbadia, che negli anni è stata anche la sede dell’Ospedale Militare, sia sorta sui resti della dimora dei due protomartiri di Bologna: Vitale e Agricola.

All’epoca (attorno al II secolo d.C.), quest’area era abbastanza lontana dal centro abitato, che non era stato ancora dotato di mura.

Data l’importanza che l’edificio ricopriva dal punto di vista religioso, si decise dunque di seppellire qui, i corpi dei due vescovi defunti, che solo nel 1586 vennero spostati nella Cattedrale cittadina di San Pietro.

La cripta fu realizzata dai benedettini tra l’XI ed il XII secolo, con materiale di reimpiego e sviluppando una tematica decorativa prettamente naturale.

La Cripta di San Zama: il primo luogo di culto cristiano a Bologna

Poiché volevano ricreare una sorta di bosco, per far sì che i cristiani in preghiera potessero isolarsi da tutto il resto e riconnettersi con Dio, inserirono ben due file di colonne in marmo, riutilizzando parte del materiale delle antiche colonne romane.

capitello della Cripta di San Zama

Quando la cripta passò alle clarisse inoltre, costoro vi realizzarono delle piccole nicchie ed un ambiente che avrebbe dovuto accogliere un altare con cinque edicole.

Effettivamente, durante la visita, mi è sembrato quasi di trovarmi in una cappella, più che in una cripta intesa nel senso stretto del termine.

Ad un occhio attento, non sfuggirà di certo che le colonne ed i capitelli, presentano notevoli differenze tra loro.

Vi sono ben quattro capitelli di tipo corinzio, finemente decorati, a cui se ne contrappone uno in stile ravennate, abbellito da delicatissime foglioline, che assumono le sembianze di un merletto.

L’altare è costituito da una lastra sepolcrale d’età romana, che poggia su cinque colonne. Non potrà non colpirvi la presenza dei pulvini, piramidi rovesciate poste tra i capitelli ed il piano orizzontale che li sovrasta.

dettaglio dell'altare della Cripta di San Zama a Bologna

Anche il pavimento è d’età romana ed è costituito da esagonette, ovvero piastrelle esagonali in terracotta, rivestimento tipico dei vani di servizio della domus.

Su alcune delle pareti spiccano alcuni affreschi, risalenti al periodo in cui l’edificio fu in gestione alle clarisse.

Da un lato sono raffigurati San Petronio e San Zama (rispettivamente il primo e l’ottavo vescovo di Bologna), mentre dall’altro si riconosce la tipica iconografia dell’Arcangelo Raffaele e Tobiolo.

la raffigurazione di San Petronio e San Zama vescovi di Bologna all'interno della Cripta di San Zama

Sono visibili infine, i segni delle decorazioni floreali, forse da attribuire ad allievi del pittore bolognese Vittorio Maria Bigari (1692-1776).

Come prenotare la visita alla Cripta di San Zama a Bologna

La Cripta di San Zama ha riaperto al pubblico l’11 Novembre 2017, sotto la gestione dell’Associazione Succede solo a Bologna.

È infatti tuttora visitabile, soltanto aderendo ad uno dei tour proposti da quella che ormai è diventata la realtà di riferimento, per tutti coloro che vogliono riscoprire le bellezze note e meno note della città delle Due Torri.

Oltre ad effettuare visite guidate a donazione libera (in lingua italiana e persino in dialetto bolognese), l’associazione si occupa anche della gestione di alcuni monumenti simbolo della città.

Se siete stati a Bologna tra il 2016 ed il 2017, forse ricorderete la statua del Nettuno totalmente ricoperta da impalcature.

Pensate che, grazie all’impegno di Succede solo a Bologna, quell’occasione diventò lo spunto per una nuova tipologie di tour.

I visitatori cioè, potevano ammirare il Gigante da una distanza decisamente ravvicinata, procedendo adagio sulle passerelle dei ponteggi.

Desiderate varcare la soglia della Cripta di San Zama? Allora ricordatevi di prenotare anticipatamente.

La Cripta di San Zama con l'altare e le colonne

Un ultimo suggerimento: non indossate scarpe con i tacchi, così da muovervi agevolmente lungo i gradini di ingresso alla cripta e copritevi bene, dal momento che l’ambiente è decisamente umido.

Dove si trova la Cripta di San Zama e come arrivare

La Cripta di San Zama si trova in Via dell’Abbadia, 1 a Bologna, una stradina che collega le più grandi Via Riva Reno e Via San Felice.

Se arrivate in città con il treno, potete raggiungere la cripta a piedi dalla Stazione Centrale, in una decina di minuti.

In alternativa, prendete l’autobus della linea 36 e scendete alla fermata Riva Reno.

Coloro che si spostano in automobile infine, potranno avvalersi dell’Autorimessa di Via San Felice o dell’ampio parcheggio di Via Riva Reno.

Bologna nascosta: cosa vedere sotto terra oltre alla Cripta di San Zama

La Cripta di San Zama non è l’unico tesoro di una Bologna che potremmo definire nascosta ed inusuale, c’è infatti più di qualcosa ancora da vedere.

Se durante il vostro prossimo soggiorno in città, volete lasciarvi davvero affascinare, prendete subito nota di queste due incredibili esperienze.

  • La Conserva di Valverde, più comunemente indicata dai bolognesi con l’espressione Bagni di Mario, è un antichissimo sistema di raccolta dell’acqua, finalizzato all’approvvigionamento delle fontane cittadine, inclusa quella del già citato Nettuno. Durante il tour, non solo scenderete sotto terra fino a raggiungere la cisterna, ma potrete persino percorrerne gli stretti cunicoli.
  • Il Rifugio antiaereo Vittorio Putti, un complesso sistema di gallerie sotterranee che, grazie allo sforzo dell’associazione Amici delle vie d’acqua e dei sotterranei di Bologna, è stato finalmente messo in sicurezza ed aperto al pubblico. Qui, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, migliaia di bolognesi trovarono ospitalità. È un luogo fortemente legato alla storia della città, sono certa che non vi lascerà indifferenti.

Ora però ditemi la vostra: siete incuriositi da questa Bologna nascosta e dai suoi sotterranei?

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11 risposte

  1. Che meraviglia questa Cripta di San Zama, non ne avevo mai sentito parlare, grazie per avermela fatta conoscere e ammirare, seppur virtualmente. Me la segno sicuramente per la prossima volta che capito a Bologna!

  2. Me la sono segnata perchè scopro Bologna solo ora, che si parla dei suoi sotterranei, di angoli nascosti e di vedute sul fiumiciattolo che scorre in mezzo. Noi ai tempi dell’università, guardavamo solo dove erano i bar!

    1. Ciao Lara, a Bologna non scorre alcun fiumiciattolo, ma si tratta di canali. Mi sa che devi fare una bella ripassata generale 😉 ti aspetto

    1. Certo, Veronica. Questi luoghi sono gestiti da associazioni che si occupano della manutenzione e quindi anche della sicurezza. Non potrebbero mai essere aperti al pubblico al di fuori dei tour o in assenza di personale addetto. Se dovesse accadere qualcosa, qualsiasi cosa, come faresti altrimenti visto che sei sotto terra?

  3. Anche a noi è capitato di partecipare ad alcune visite di Succede solo a Bologna e sono veramente bravi. La Cripta di San Zama ci manca, ma prima vogliamo fare i Bagni di Mario che ci ispirano tantissimo! Se fosse per me le farei tutte ma tra lavoro e famiglia non sempre si riesce a trovare il tempo. E’ sempre bello scoprire queste chicche!!!

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