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Casa Museo Luciano Pavarotti a Modena: dov’è, orari e biglietti

murale che omaggia il tenore presso Casa Museo Pavarotti

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La Casa Museo Luciano Pavarotti è uno dei luoghi da vedere assolutamente a Modena, la città emiliana della Ghirlandina.

Rispetto ad altre dimore di personaggi celebri, spesso connotate da percorsi di visita freddi ed impersonali, l’abitazione dove il tenorissimo trascorse i suoi ultimi anni di vita è calorosa ed accogliente.

Tutto appare fermo a quel 6 Settembre 2007, il giorno in cui Pavarotti morì proprio tra queste stanze, delle quali aveva personalmente curato ogni dettaglio e scelto ciascun arredo.

Casa Museo Luciano Pavarotti: riscoprire il mito del Maestro all’interno della sua abitazione di Modena

La Fondazione Luciano Pavarotti, istituita per mantenere vivo il ricordo del Maestro e sostenere le giovani promesse della lirica, inaugurò simbolicamente la Casa Museo nel decimo anniversario della sua scomparsa.

Per l’occasione, la villa a due piani costruita a metà degli anni Ottanta vicino Modena è stata impreziosita da un magnifico murales, realizzato dal modenese Mauro Roselli.

L’opera decora una parete esterna dell’edificio e raffigura il volto sorridente di Luciano che fuoriesce da un sipario.

Sembra quasi che, come un bravo padrone di casa, non veda l’ora di accogliere i visitatori.

Casa Museo Luciano Pavarotti a Modena: il percorso di visita

Il percorso delineato all’interno di Casa Museo Luciano Pavarotti si articola su tre livelli.

Mentre i primi due piani sono collegati tra loro da un’elegante scalinata, il terzo è interrato e raggiungibile soltanto tramite un ascensore.

Potrete muovervi in autonomia seguendo la numerazione delle sale espositive (da 1 a 12) e aiutandovi con l’audioguida fornita dalla biglietteria.

Ogni ambiente è animato da alcune delle arie liriche eseguite da Big Luciano nei teatri più prestigiosi del mondo.

l'esterno della Casa Museo Luciano Pavarotti a Modena

I pavimenti, il soffitto con le travi a vista, il colore delle pareti ed i mobili sono inoltre stati realizzati appositamente per la villa, seguendo fedelmente le indicazioni del proprietario.

I cappelli, i foulard e persino le cornici con le foto di famiglia sono ancora al loro posto, proprio come accade in una qualunque casa abitata e vissuta quotidianamente.

Luciano Pavarotti tra lezioni di canto, oggetti portafortuna e colori sgargianti

L’ampio salone che introduce questo viaggio nell’intensa vita personale e professionale di Luciano Pavarotti custodisce alcuni dei suoi oggetti più rappresentativi.

Era tra queste mura dai colori caldi che il Maestro impartiva al pianoforte lezioni di canto gratuite a cantanti lirici in erba.

Oltre al suo elegantissimo frac, potrete ammirare alcuni dei fazzoletti bianchi che era solito stringere, durante le esibizioni.

Dovete sapere infatti che, quando cominciò a tenere i primi concerti, Luciano aveva alle spalle già circa dieci anni di esperienza nel teatro d’opera.

Non essendo abituato ad entrare in scena senza effettuare movenze ben precise, sviluppò questa particolarissima consuetudine, che gli consentiva di tenere le mani impegnate ed evitare di sembrare goffo ed impacciato.

Decisamente curioso inoltre, è l’oggetto che per Pavarotti era diventato un vero portafortuna.

In una delle sue prime apparizioni, trovò un chiodo ricurvo sul pavimento e se lo mise in tasca, ritenendolo di buon auspicio per l’esito della performance.

chiodi ricurvi portafortuna di Pavarotti

Da quel momento, gli amici fecero in modo che avesse sempre un chiodo ricurvo da portare sul palco, in modo da sentirsi circondato da vibrazioni positive.

Il secondo ambiente, dal titolo La gioia di vivere, ripercorre alcune delle passioni con cui Pavarotti amava intrattenersi durante il tempo libero.

Negli anni Novanta, dopo aver assunto le sembianze dell’artista Mario Cavaradossi in Tosca, Luciano si avvicinò alla pittura, prediligendo colori accesi e sgargianti come quelli delle maxi camicie che indossava.

La camera da letto e gli abiti di scena di Luciano Pavarotti

Il piano superiore di Casa Museo Luciano Pavarotti è luminosissimo, grazie all’ampio lucernario che occupa parte del tetto, secondo le precise volontà del tenore.

La stanza, che non a caso si chiama La finestra sul mondo, espone solo alcuni dei più di cinquecento premi attribuiti a Pavarotti durante la sua sfavillante carriera (tra cui sei Grammy Awards), diverse lauree ad honorem e svariati dischi d’oro e di platino.

Decisamente più intima è la camera da letto, dove trovano posto decine e decine di foto che lo ritraggono con i suoi affetti più cari.

letto di Luciano Pavarotti

Nella cabina armadio, opportunamente protetti da una teca, sono riposti i suoi numerosi cappelli ed i foulard coloratissimi.

Tre sale attigue, contraddistinte dai numeri 5, 6, e 7 ripercorrono la carriera di Pavarotti attraverso gli abiti di scena legati ad i personaggi più iconici da lui interpretati nei teatri di tutto il mondo.

Il costume di Rodolfo (La Bohème di Puccini) ci riporta al 1989 mentre quello di Canio (Pagliacci di Leoncavallo), indossato al Metropolitan Opera House di New York, risale al 1994, quando il Maestro fu diretto da Franco Zeffirelli.

Luciano Pavarotti: da giovane promessa della lirica a tenore di fama mondiale

Dopo aver vinto il Concorso Internazionale Achille Peri, un giovanissimo Pavarotti esordì nel 1961, mostrandosi al pubblico del Teatro Municipale di Reggio Emilia nel ruolo di Rodolfo.

Nello stesso anno si esibì con il Duca di Mantova (Rigoletto di Verdi) a Carpi e nel prestigiosissimo Teatro Massimo di Palermo, consacrandosi come tenore prima in Italia e poi all’estero.

Nel 1966 infatti, fu in assoluto il primo ad eseguire ben nove do di petto (invece degli otto previsti dallo spartito) alla Royal Opera House di Covent Garden di Londra, ne La figlia del reggimento di Donizetti.

Quando nel 1972 ripetè la strabiliante performance al Metropolitan di New York, il pubblico lo chiamò diciassette volte al sipario per omaggiarlo.

alcuni degli abiti di scena di Pavarotti

Tantissimi sono i leader politici, gli intellettuali ed i musicisti con cui Pavarotti ha stretto rapporti di stima e amicizia sincera.

Lo dimostrano le numerose lettere esposte nell’open space (stanza 9), che portano le firme di personalità del calibro di Frank Sinatra e Lady Diana.

Nella piccola camera adiacente, un proiettore rivela alcuni momenti inediti della vita di Luciano.

Il seminterrato invece, raccoglie doni e lettere dei suoi estimatori e mostra alcune delle esibizioni più iconiche della manifestazione benefica Pavarotti & Friends.

Durante l’evento, che si è svolto a Modena negli anni compresi tra il 1992 al 2003, per la prima volta nella storia della musica un tenore ha condiviso il palco con interpreti di musica leggera.

Luciano ha sempre creduto che il linguaggio della musica fosse universale e che pertanto non dovessero esistere barriere tra generi o stili diversi.

Il percorso di visita termina presso la stanza piena di giocattoli che Pavarotti realizzò per sua figlia Alice.

Casa Museo Pavarotti: dove si trova e quanto costa la visita

La Casa Museo Luciano Pavarotti si trova in Stradello Nava, 6 e dista circa 9 chilometri dal centro storico di Modena.

A pochi metri dal cancello d’ingresso troverete un parcheggio gratuito ed un ristorante.

La Casa Museo è aperta alle visite tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 18:00 ed il biglietto, che include sempre l’audioguida (disponibile in sei lingue diverse, oltre che in italiano) può essere acquistato anche on line oltre che direttamente in loco.

una delle camicie colorate di Pavarotti

Il tour si svolge in autonomia ed ha una durata variabile (dai 45 minuti alle 2 ore circa). All’interno della villa è consentito scattare foto ma è vietato registrare video.

Se desiderate contattare lo staff per avere maggiori dettagli o volete organizzare una visita guidata, scrivete a: info@casamuseolucianopavarotti.it.

Ora che avete tutte le informazioni utili, vi piacerebbe visitare la Casa Museo Pavarotti a Modena?

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12 risposte

  1. Pur frequentando spesso la zona di Modena non ho ancora avuto modo di visitare la Casa Museo di Pavarotti. Un uomo davvero straordinario oltre che un artista unico. Sono stata ad uno degli ultimi Pavarotti &Friends e ricordo ancora le forti emozioni provate in una kermesse che univa interpreti tanto diversi tra loro uniti dall’affetto per Big Luciano

  2. Non sapevo che avesse un chiodo ricurvo da portare sul palco come portafortuna. Quuesto museo è una vera chicca, e non solo per gli amanti del genere. Pavarotti ha scritto un importante pezzo di storia italian.

  3. Quanto siamo fortunati ad aver avuto un artista come lui! Visitare e vedere le sue cose penso ci avvicini un po’ di più alla sua persona anche. Bellissima.
    Ci si arriva anche con i mezzi pubblici da Modena?

    1. Non ci sono fermate dell’autobus vicine ma puoi provare a consultare direttamente il sito dell’azienda trasporti di Modena sul sito http://www.setaweb.it oppure chiedere informazioni in merito al museo, attraverso l’indirizzo mail che ho inserito nell’articolo.

  4. Mannaggia! Io ho pronto un itinerario fantastico sulla lirica in zona ma, per qualche strana ragione (che sia elettromagnetismo?) quando parto col marito in direzione Modena lui sostiene che l’auto giri autonomamente verso Maranello…
    Almeno adesso che hai postato l’articolo ho potuto vedere qualche foto e posso consolarmi fino al prossimo tentativo!

  5. Un grande, grandissimo artista italiano simbolo appunto di italianità, uno dei motivi per cui il nostro Paese è conosciuto in tutto il mondo. Davvero straordinario poter visitare la sua casa-museo, un vero luogo di memoria!

    1. Questa è proprio la casa dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e ti assicuro che il percorso di visita è davvero molto suggestivo.

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