MUSE: cosa vedere nel Museo delle Scienze di Trento

il MUSE di Trento

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È stato inaugurato solo nel 2013 eppure il MUSE è già diventato uno dei luoghi simbolo di Trento.

Lungi dall’essere noioso e convenzionale, il nuovo Museo delle Scienze è in grado di offrire al visitatore un’esperienza davvero immersiva, grazie alla presenza di installazioni altamente interattive.

MUSE di Trento: il progetto di Renzo Piano

Il MUSE sorge nel quartiere Le Albere, realizzato nell’ambito del progetto di riqualificazione, condotto dallo studio di architettura di Renzo Piano.

Fino al 1998 la zona, che si estende parallela al fiume Adige, era occupata da una fabbrica Michelin, poi dismessa.

Quando Renzo Piano ricevette l’incarico di ridisegnare questo angolo periferico della città, che ormai versava in uno stato di totale abbandono, per prima cosa si dedicò allo studio e all’osservazione del paesaggio circostante.

Il risultato finale fu un enorme quartiere residenziale, costruito secondo i principi della sostenibilità e del risparmio energetico.

Oltre a centinaia di appartamenti, uffici, piste ciclabili e spazi verdi, al fine di favorire la socializzazione, l’architetto pensò di collocare qui la sede del nuovo Museo delle Scienze di Trento.

L’edificio, delimitato da muri di vetro, nelle forme ricorda le vette delle Dolomiti.

È alto 130 metri e si sviluppa su sei livelli (di cui due interrati), messi in collegamento tra loro dal cosiddetto Big Void o Grande Vuoto.

Cosa vedere al MUSE di Trento: il percorso di visita

Dopo aver varcato la soglia del MUSE, non potrete fare a meno di alzare lo sguardo verso l’alto in un’espressione di profonda meraviglia.

Superati lo store, la caffetteria la biglietteria infatti, potrete ammirare decine di animali impagliati, che sembrano fluttuare nel vuoto, tra un piano e l’altro.

alcuni degli animali impagliati del MUSE di Trento

Molti suggeriscono di cominciare la visita dall’ultimo piano, una terrazza panoramica con vista sul quartiere.

In realtà, non esiste alcun vincolo in merito alla scelta del percorso ma per comodità, ripercorrerò i passi della mia esperienza e dunque procederemo insieme dall’alto verso il basso.

Il quarto piano prende il nome di Alte Vette ed espone la ricostruzione di un vero ghiacciaio trentino. Qui i visitatori possono anche approfondire la storia dei grandi scalatori e osservarne l’attrezzatura.

Labirinto della biodivesità alpina è invece il nome del terzo piano, la cui esposizione si focalizza sulla biodiversità di alta montagna.

Alla geologia e alle miniere è dedicato il secondo piano, contenente un’interessantissima sezione sui disastri e sulle catastrofi ambientali, che esplora anche le modalità per prevenirli.

Il primo piano ripercorre i passi dei primi uomini che abitarono le Alpi e ne illustra le tappe evolutive.

Se visitate il museo con i vostri figli, non abbiate troppa fretta di raggiungere il livello interrato e fermatevi al piano terra.

Qui trova posto l’area nota come Maxi Ooh!, pensata per i bambini di età compresa tra gli 0 e i 5 anni. I piccoli visitatori potranno avere accesso (sotto la supervisione dei genitori) ad installazioni create per stimolare i cinque sensi divertendosi.

Storia della vita è il titolo, altamente evocativo, dell’esposizione del primo piano interrato.

Analizza il percorso evolutivo della vita sulla Terra e custodisce numerosissimi fossili e scheletri, che fanno luce sulle specie delle ere preistoriche.

L’ultima sezione è in assoluto la mia preferita nonché, a mio parere, la più immersiva del MUSE.

la serra tropicale del MUSE di Trento

Avrete la grande opportunità di entrare in un’enorme serra, che ricostruisce un ambiente naturalistico in particolare, quello dei Monti Udzungwa della Tanzania.

Due rumorose cascate, centinaia di piante esotiche e uccelli dalle ali variopinte vi faranno dimenticare in un batter d’occhio l’elevato tasso di umidità di questo piccolo scorcio tropicale, ricavato nel cuore di Trento.

Un consiglio: dopo la visita al museo, concedetevi una passeggiata nel vicino Orto Didattico (accessibile gratuitamente). È stato pensato per fornire agli studenti un quadro completo delle colture messe a punto nella storia dell’uomo e sensibilizzarli al tema della sostenibilità.

A poca distanza da qui infine, avrete modo di ammirare l’edificio che ha dato il nome all’intero quartiere, ovvero il Palazzo delle Albere.

È stato costruito dalla famiglia Madruzzo nel XVI secolo e ospita mostre, eventi e workshop.

Palazzo delle Albere presso il MUSE di Trento

Quanto costa entrare al MUSE e quanto dura la visita

Il MUSE è aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) secondo i seguenti orari:

  • dal martedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 18:00,
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle 19.00

Il biglietto intero è di 11 Euro ma, per prendere visione di riduzioni e scontistiche (oltre che di chiusure straordinarie), vi consiglio di consultare il sito internet del Museo delle Scienze di Trento.

Qui troverete anche il calendario delle mostre temporanee, sempre incluse nel biglietto.

La prenotazione anticipata on line non è obbligatoria, ma è l’unico modo per avere la sicurezza di poter accedere al percorso espositivo nel giorno e all’orario selezionato al momento dell’acquisto.

Prima di pianificare il tour, tenete presente che:

  • non si può rimanere all’interno del museo per più di 3 ore (e comunque mai oltre l’ora di chiusura);
  • una volta usciti, è vietato rientrare nel museo;
  • è necessario arrivare con almeno dieci minuti di anticipo rispetto all’orario selezionato;
  • l’accesso alla sezione Maxi Ooh!, incluso nel biglietto, è anche acquistabile singolarmente al costo di 2 Euro;
  • è possibile concordare preventivamente una visita guidata a pagamento;
  • gli animali non sono ammessi;
  • non vi sono barriere architettoniche.

Dove si trova il MUSE e come arrivare

Il MUSE si trova in Corso del Lavoro e della Scienza, 3 a Trento ed è raggiungibile a piedi, con una passeggiata di una decina di minuti dalla centralissima Piazza Duomo.

Vi basterà imboccare Via Antonio Rosmini e poi Via Cardinale Cristoforo da Madruzzo.

In alternativa, potete prendere gli autobus urbani delle linee: 2, 4, 13, 14 o NP e scendere alla fermata Rosmini/Cimitero (per maggiori dettagli, consultate il sito Trentinotrasporti.it) oppure la bicicletta, seguendo la ciclovia Bolzano-Rovereto.

Chi si sposta in automobile infine, deve scegliere l’uscita Trento Sud dell’autostrada del Brennero, quindi procedere lungo la tangenziale fino all’uscita Sanseverino. Una volta a destinazione, è possibile lasciare il mezzo nel parcheggio sotterraneo del museo, al costo di 2 Euro.

Trento: cosa fare dopo la visita al MUSE

Avete terminato la visita al MUSE e non vedete l’ora di scoprire quali bellezze si celano nel verdissimo territorio circostante?

Ho selezionato per voi tre esperienze che a mio parere, dovete assolutamente inserire nel vostro programma di viaggio.

Ora che avete tutte le informazioni utili per organizzare la vostra visita al MUSE, non mi resta che augurarvi buon viaggio!

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9 risposte

  1. Ci siamo stati qualche anno fa con nostra figlia che, puoi immaginare, è andata in brodo di giuggiole! La parte didattica dedicata ai piccini è ben fatta, di facile fruizione e molto interessante. Col senno di poi dico che avrei preferito acquistare una visita guidata privata, sarebbe stato sicuramente meno stressante.

    1. Anche a me la parte dedicata ai più piccoli è sembrata ben fatta e decisamente funzionale. Grazie del tuo feedback, Annalisa.

  2. Non ci sono mai stat, ma lo conosco bene perchè è davvero un luogo diventato il simbolo di Trento. Dovrei organizzare un bel week end a Trento ed inserirlo nelle cose da visitare.

  3. Il MUSE è uno dei musei più interessanti e ricchi del panorama italiano! Per me che ho studiato scienze naturali è un luogo quasi mitologico, sempre fonte di continue e nuove scoperte!

  4. I musei delle scienze (e quelli di storia naturale) sono tra i miei preferiti. Soprattutto se si trovano in un contesto come questo, dove già l’esterno è un’opera d’arte. Ho in mente di visitare Trento per un weekend da un po’, e questo museo è uno dei motivi principali – ma anche la degustazione di grappa e vini.

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