Il mio viaggio a Dubai ai tempi del covid: volo e documenti necessari

il mio viaggio a Dubai ij tempi di covid è stato caratterizzato dagli aeroporti semivuoti

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Molta curiosità ha suscitato il mio viaggio a Dubai ai tempi del covid: volo e documenti necessari per entrare nel Paese emiratino, sono sicuramente tra le domande più frequenti alle quali mi trovo a dover rispondere da quando sono tornata in Italia.

Viaggio a Dubai ai tempi del covid

Perchè ho deciso di partire

Partiamo dal principio.

L’invito ricevuto dalla community Travel Blogger Italiane a partecipare a questo fam trip a Dubai, è arrivato solo alcune settimane prima della partenza.

Nonostante ciò, nulla si è frapposto fra me e quel volo aereo. Pensate che soltanto leggendo il comunicato sulla pagina Facebook della community, sentivo già il rombo assordante dei motori e la voce dall’altoparlante che annunciava l’apertura del Gate.

Questo non solo perché avevo davvero molta voglia di superare i confini europei (l’animo del viaggiatore non va mai in vacanza) ma soprattutto perchè avrei avuto un’opportunità immensa: visitare Dubai in un momento storico in cui le sue frontiere sono ancora chiuse al turismo di massa, con l’obiettivo di raccontare, attraverso il mio blog, se e in che misura la città del Burj Khalifa (il grattacielo più alto del mondo) sia pronta ad accogliere nuovamente visitatori provenienti dall’estero.

Inoltre, sono almeno altre due le novità di questa esperienza: innanzitutto, che per la prima volta sarei partita per un viaggio non organizzato da me e in secondo luogo, che lo avrei fatto con persone che non conoscevo né avevo mai visto prima (ad eccezione di Paola, che avevo conosciuto personalmente solo una settimana prima al blogtour, di cui vi parlo ampiamente nell’articolo dedicato al mio soggiorno presso il JHD Dunant Hotel).

Col senno del poi, penso che sia stato proprio questo il valore aggiunto.

Uscire dalla comfort zone per fare finalmente qualcosa per la prima volta, correre la maratona senza pensare ai chilometri già percorsi ma solo a quelli che mancano ancora al traguardo.

Ecco, ciascuna di queste due metafore rende pienamente, più di ogni altro giro di parole, lo stato d’animo con cui ho accettato, senza alcun ripensamento, di partire per questo viaggio a Dubai.

fare un viaggio a Dubai dopo tanto tempo è stata un'esperienza magica

Viaggio a Dubai ai tempi del covid
documenti necessari

Il deus ex machina di questo viaggio a Dubai ai tempi del covid è stata Valeria Salvai.

Oltre a essere una travel blogger, Valeria (che ho avuto modo di conoscere di persona solo alcuni giorni prima di partire per Dubai nell’ambito del già citato blogtour sulle orme di Henry Dunant) è una travel coach e travel designer, esperta cioè non solo nel consigliare destinazioni e mete di viaggio, ma anche nel crearle su misura, cucendole addosso al visitatore proprio come un bravo sarto sa fare, senza lasciare cuciture a vista o spille da balia in posizioni scomode.

Tuttavia, Valeria non era con noi a Dubai ma ci seguiva (attraverso interminabili notti insonni, a detta sua) dall’Italia, contando sulla collaborazione con un tour operator locale, disponibile a darci consigli o informazioni pratiche in loco.

Tra le attività più adrenaliniche organizzate con l’aiuto di Valeria, c’è sicuramente il dune bashing. Consultate il racconto della mia esperienza per saperne di più:

Grazie al suo supporto, è stato possibile preparare per tempo i documenti essenziali per il mio viaggio a Dubai, ovvero:

  • il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di arrivo a Dubai;
  • la copia del biglietto aereo, che nel mio caso prevedeva un volo diretto Milano Malpensa – Abu Dhabi e un successivo trasferimento in autobus fino a Dubai;
  • la copia del certificato assicurativo, fondamentale per visitare Dubai. Senza una polizza assicurativa sanitaria è impossibile sostenere, in caso di necessità, i costi previsti per usufruire dell’assistenza sanitaria a Dubai. Quello che viene richiesto pertanto, è di aver attivato una polizza sanitaria con una copertura di almeno 36.000 Euro (ovvero 150,000 AED) prima della partenza.
  • la copia della lettera di invito, nella quale era specificato che la nostra delegazione di Travel Blogger Italiane si apprestava a visitare Dubai per promuoverne le strutture ricettive ed in generale le attrattive turistiche in collaborazione con un tour operator;
  • l’autocertificazione da compilare prima di lasciare l’Italia, documento che ben conosciamo poiché ha fatto parte della nostra quotidianità per molti mesi e che è ovviamente fondamentale per poter lasciare il Paese ai tempi del covid;
  • la copia dell’esito negativo del tampone PCR da effettuare nelle 72 ore precedenti all’arrivo a Dubai;
  • il visto d’ingresso, che viene rilasciato dal Paese d’arrivo ed è necessario per potervi soggiornare.

Il tampone PCR prima della partenza per Dubai

Per parafrasare una celebre pellicola cinematografica, potrei dire che questa parte della mia vita, questa piccola parte della mia vita si chiama: felicità.

Già perchè, se dopo aver fatto il tampone usufruendo del servizio Parkingo presso l’Aeroporto di Bologna (al costo di 82 euro), sono rientrata a casa volteggiando nell’aria come una libellula, pensando che da quel momento in poi la mia unica preoccupazione sarebbe stata esclusivamente quella di decidere se mettere in valigia una o due paia di scarpe col tacco, di lì a poco avrei vissuto momenti di panico totale, rischiando di non poter volare a Dubai con le altre bloggers.

Mi era stato detto, dopo l’odioso espletamento del tampone, che avrei ricevuto i risultati la sera stessa con un sms e che da lì, sarei riuscita ad accedere al mio referto on line, da esibire in aeroporto.

Ma più aumentavano le ore di attesa più la mia gioia stava lasciando il passo all’ansia.

La immaginavo lì, davanti alla porta di casa che mi guardava dritto negli occhi e mi diceva: “Dove credi di andare senza il referto?”.

Mentre cercavo di capire se esistesse un numero verde o un sito web dove saperne di più su quell’inspiegabile ritardo nella consegna del referto, arrivò il giorno della partenza ed io non sapevo ancora se sarei finalmente riuscita ad andare a Dubai.

Dopo una notte pressoché insonne (l’ansia dalla porta d’ingresso si era spostata in camera da letto), cominciai a telefonare al laboratorio che si sarebbe dovuto occupare del mio tampone e dopo cinque tentativi a vuoto, finalmente mi rispose qualcuno al quale intimai, con voce ferma e risoluta, che avrebbe dovuto inviarmi quanto prima il referto poiché di lì a poche ore sarei dovuta essere in volo.

Nell’arco dei quindici minuti successivi ricevetti finalmente il tanto atteso documento che certificava l’esito negativo del tampone, così mi avviai verso la stazione centrale di Bologna, cercando di dimenticare questa tragicomica parentesi.

il tampone PCR è obbligatorio per un viaggio a Dubai ai tempi del covid

Il check in e l’imbarco all’aeroporto di Malpensa

Finalmente, durante il breve viaggio in treno verso Milano (anch’esso partito con qualche minuto di ritardo ma nulla di cosa grave, ormai ero pronta a tutto) sono riuscita a rilassarmi ripensando alla fortuna che, seppur quella mattina mi avesse tirato un brutto scherzo, da lì a poco non avrebbe mai smesso di sorridermi per tutta la durata del mio viaggio a Dubai.

Diciamoci la verità, era plausibile che un viaggio aereo di questo tipo non fosse esattamente il tipo di esperienza che, in un momento storico come questo, si pensa di intraprendere.

Eppure, nonostante sapessi bene che la meta presso la quale mi apprestavo a volare, fosse preclusa ai più, non ho potuto che provare un forte senso di alienazione nell’attraversare quei corridoi quasi vuoti i quali, eccezion fatta per piccoli gruppi di persone in sosta presso gli scaffali del Duty free, sembravano costituire il set di un film americano, di quelli che ipotizzano scenari postapocalittici dove gli unici sopravvissuti cercano di riportare la vita sulla Terra.

Ero arrivata per ultima a Milano (dalla stazione centrale avevo preso l’autobus per l’aeroporto di Malpensa che impiega un’ora circa per compiere l’intero itinerario) e dopo aver terminato le pratiche per il check in, l’imbarco del bagaglio e aver mostrato il referto negativo del tampone PCR, stavo cercando un posticino dove rifocillarmi.

Avevo tutto il tempo per concedermi un ultimo pasto all’italiana, prima di assaporare la cucina di Dubai.

L’unico tavolo disponibile era quello accanto a una tavolata di ragazze sorridenti ed emozionante. Così, non potei che avvicinarmi a loro ed aggregarmi all’allegra comitiva.

Stavo finalmente per fare la conoscenza delle mie compagne di viaggio. Oltre a Silvia, che al momento non ha ancora un blog a tema travel, il gruppo di viaggiatrici era costituito da:

Di ciascuna blogger avrò modo di parlarvi più approfonditamente nei prossimi racconti di viaggio. Per adesso vi basti sapere che Francesca e Claudia si unirono a noi solo a Dubai, poiché provenienti dall’aeroporto di Roma e non da Milano, come la piccola delegazione di bloggers di cui io facevo parte.

Il volo aereo verso Abu Dhabi

Fino a qualche settimana fa se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei volato su un aereo di Ethiad semivuoto alla volta di Dubai, gli avrei dato del matto o quantomeno, del sognatore.

E invece a volte anche il più fervido dei sogni si realizza.

Chi di noi non ha mai desiderato di avere un’intera fila di sedili comodi tutta per sé, durante un volo a medio – lungo raggio?

Ecco, per me quel disegno quasi utopico è diventato una concreta realtà.

Essendo il volo quasi totalmente vuoto (pare che in totale i passeggeri fossero undici), ho potuto approfittare di entrambi i sedili posti accanto al mio, in modo da riuscire a riposare quasi durante tutto il volo.

Unico elemento negativo: al momento di servire il pasto, trovandomi appisolata, gli stewards mi hanno svegliato un pò bruscamente (episodio che si è poi ripetuto sul volo di ritorno), ma nulla che potesse impedirmi dal dare alla loro professionalità un giudizio assolutamente soddisfacente.

all'arrivo all'aeroporto di Dubai ho effettuato un altro tampone

L’arrivo ad Abu Dhabi e il trasferimento a Dubai

Avevo già transitato presso l’aeroporto di Abu Dhabi durante il rientro dal mio viaggio in Thailandia nel gennaio 2020, qualche settimana prima che scoppiasse la pandemia, e ne ricordavo il colore bianco predominante.

Oltre ai già citati documenti di viaggio, per poter finalmente approdare a Dubai avremmo dovuto effettuare un nuovo tampone, questa volta rapido ( o antigenico, che dir si voglia).

Tutto si è svolto con il massimo ordine ed efficienza. Abbiamo atteso l’esito all’interno dell’aeroporto per poi salire sull’autobus che di lì alle due ore successive, ci avrebbe condotto alla destinazione finale.

Come si compila il PLF

Se il viaggio di andata vi è sembrato una passeggiata, aspettate di sapere di più sul PLF, acronimo di Passenger Locator Form.

Si tratta di un documento fondamentale per poter entrare in uno qualunque dei Paesi dell’Unione Europea, non solo per via aerea, ma anche via terra e via mare.

Se avete deciso di soggiornare presso una località estera, inclusa nei Paesi UE, durante le vostre prossime vacanze, allora dovrete compilare il PLF sia in uscita che in entrata dall’Italia, quindi prestate molta attenzione a ciò che sto per dirvi.

Vi darò qualche indicazione per la compilazione poiché nel mio caso, ho dovuto ripetere l’operazione circa 3 – 4 volte prima di poterla finalizzare.

Il PLF si può compilare direttamente dal proprio smartphone o computer, prima della partenza (nel mio caso, prima del rientro in Italia).

Il primo passo da fare è accedere al link e registrarsi.

Si passa quindi all’inserimento dei dati personali prima e delle informazioni del viaggio poi, precisando anche il nome e i riferimenti (numero di telefono e indirizzo mail) di un contatto di emergenza.

Dal momento che questo documento serve a facilitare il tracciamento dei contatti, in modo da contenere la diffusione del covid, bisogna anche indicare l’indirizzo presso il quale si soggiornerà una volta rientrati in Italia (oltre ad indicare il luogo presso il quale si ha alloggiato all’estero).

Vi consiglio di essere molto precisi nella compilazione durante tutte le sue fasi e di rileggere il documento finale, che genererà un QR code da presentare alle autorità competenti su loro richiesta.

Vi sarà possibile, grazie alle credenziali di accesso selezionate in fase di registrazione, visionare ed eventualmente modificare le informazioni già inserite, se vi siete accorti di aver fatto alcuni errori nella compilazione.

Quanti e quali tamponi per rientrare in Italia

Prima di intraprendere questo viaggio a Dubai ai tempi del covid, non avrei mai immaginato che in così pochi giorni avrei dovuto effettuare così tanti tamponi.

È però in momenti come questi che si apprezza il vantaggio di aver preso parte ad un viaggio organizzato: il tampone PCR che abbiamo fatto a Dubai, circa 36 ore prima del volo, si è svolto nel massimo dell’efficienza.

Pensate che il tour operator stanziato a Dubai, si è adoperato affinché un’infermiera ci raggiungesse in hotel per effettuare il test (al costo di quasi 60 euro).

Ed i risultati sono arrivati nei tempi giusti per vivere il rientro con estrema tranquillità.

O almeno così ci è sembrato prima di dover affrontare un nuovo tampone presso l’aeroporto di Malpensa.

Al nostro arrivo infatti, dopo un altro volo semivuoto e il recupero quasi immediato del bagaglio dal nastro trasportatore, abbiamo perso davvero molto tempo presso il punto dedicato ai tamponi rapidi all’interno del terminal.

Purtroppo, non sono stata l’unica a ravvisare una serie di inefficienze tra le quali:

  • in primis, l’incapacità da parte dell’impiegato preposto, a procedere all’inserimento della mia pratica, funzionale per effettuare l’esame.
  • In secondo luogo, il tempo di attesa indefinito, motivato dal consulto con la collega più esperta, che finalmente ha portato alla risoluzione del problema.

Ma non solo.

Poiché mi era stato detto che avrei potuto pagare sia in contanti che con il bancomat, io mi lasciai abbindolare dalla possibilità di utilizzare quei circa 40 euro che avevo nel portafogli (il costo del tampone era di 36 euro).

Mai scelta fu più sbagliata. Cominciò da quel momento una sorta di via crucis, da parte dell’addetto all’operazione, che lo portò presso tutte le altre postazioni alla ricerca delle monete di resto da consegnarmi.

Fu così che dopo svariati minuti decisi di interrompere questo tempo di attesa e di passare all’azione pagando con il bancomat.

Effettuai quindi il tampone e, quasi subito, mi fu consegnato l’esito in forma cartacea, da un’infermiera che mi si avvicinò chiamando a gran voce il mio cognome.

Un consiglio: solo fino a due giorni prima del mio rientro in Italia, il tampone rapido presso l’aeroporto covid tested di Milano Malpensa era gratuito e per questo motivo, vista la continua modifica delle pratiche di uscita ed entrata nel nostro Paese, vi consiglio di consultare sempre il sito ufficiale del Ministero degli Esteri.

viaggiare ai tempi del covid vuol dire entrare negli aeroporti vuoti, una sensazione davvero strana

Perchè non ho fatto la quarantena dopo il mio viaggio a Dubai

Sicuramente vi starete chiedendo come mai non ho dovuto trascorrere un periodo di quarantena presso il mio domicilio, una volta rientrata dal mio viaggio a Dubai.

Dovete sapere che trattandosi di un viaggio mosso da esigenze lavorative, rientra in una delle condizioni di deroga previste dall’articolo 51, comma 7 del DPCM del 03/03/2021.

Se desiderate valutare il luogo più adatto alle vostre esigenze, presso il quale soggiornare a Dubai, date un’occhiata a:

Consultando il sito ufficiale del Ministero della Salute, potrete visionare l’intero elenco delle casistiche per le quali è possibile spostarsi in alcuni Paesi esteri e quindi consultare gli obblighi da adempiere al rientro in Italia.

Nel mio caso, pur essendo prevista la compilazione del PLF e l’esecuzione di tamponi PCR e antigenico, non è prevista la quarantena.

L’ ordinanza del Ministero della Salute del 23/11/2020 prevede infatti che tutti coloro i quali abbiano soggiornato all’estero per meno di 120 ore e per quelli che abbiano fatto rientro in Italia con un volo covid tested, non abbiano alcun obbligo di osservare un periodo di quarantena.

Queste informazioni sono fondamentali anche per la compilazione del PLF, quindi vi consiglio di informarvi preventivamente non solo consultando i canali ministeriali ufficiali ma anche chiedendo aiuto a professionisti del settore, come ad esempio un buon tour operator.

In un periodo come questo, dove la ripartenza è possibile solo in presenza di ingenti misure di sicurezza e contenimento, scegliere la professionalità penso sia la più saggia delle decisioni.

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34 risposte

    1. Concordo . Avrei fatto di tutto (o quasi ) pur di a di andare a Dubai. Aspetto il prossimo viaggio by travel Blogger Italiane

  1. Dopo questo viaggio a Dubai e dopo la pandemia, ho riscoperto il valore dei professionisti del turismo da chi racconta di viaggi a chi ti supporta nell’organizzazione. La vera sfida è fare gioco di squadra ed affidarsi a collaboratori professionali. Come ben hai spiegato tu Libera, l’importante è affidarsi a dei ai tour operator, a consulenti di viaggio e anche a fornitori e correlati seri e affidabili, soprattutto in questo momento e per viaggi che richiedono spostamenti particolari e difficili.

    La disavventura del tampone resterà un’episodio di suspance pre -viaggio da raccontare per mesi;)

    1. È stato un bel gioco di squadra tra professionisti di vari settori uniti da uno scopo comune : che tutto andasse bene . Non potevo non esorcizzare quanto accaduto col mio referto, dedicandogli un paragrafetto del mio racconto .

  2. Non so nemmeno se ho realizzato interamente quanto siamo state fortunate… Sia a poter viaggiare lontano in una situazione ancora così difficile, sia in concreto riuscendo a partire e a tornare a casa in un contesto tanto mutevole e incerto! Ancora rido pensando a quando con Maria compilavamo il PLF online e usciva sempre qualche casino

    1. È stato tutto possibile grazie al lavoro di squadra ! La compilazione del PLF è stata un momento epico , tant’è che le ho dedicato un intero paragrafo , dal momento che anche per gli spostamenti in Europa , deve essere compilato .

  3. Valeria è stata veramente la chiave di questa esperienza. Non la conosco personalmente, ma non vedo l’ora che arrivi l’occasione.
    Fondamentale anche per aiutarci a districarci tra tutti i fogli che dovevamo portare.
    All’aeroporto ad un certo punto avevo un sacco di carte in mano e non capivo cosa farci, tanto che alla fine non tutte le ho utilizzate effettivamente.
    Fondamentale il tampone, assolutamente in doppia lingua se si vuole andare all’estero, almeno per ora

    1. Concordo, è stata davvero preziosa la nostra Valeria. In effetti avevamo davvero tanta carta, alla faccia della digitalizzazione!

  4. Che avventura, non è semplice viaggiare in questo momento.. nonostante tutto dai tuoi racconti deve essere stata una bellissima esperienza. Grazie per averla raccontata!

  5. Molti lascerebbero perdere solo leggendo la lista delle incombenze necessarie per partire. È questo che distingue i veri viaggiatori dal resto del mondo. Rileggere le tue disavventure pre-partenza fa sorridere ma immagino quell’ansia che ti alita sul collo… ma tu sei stata più forte e sei partita 🙂

    1. Grazie Nadia , non mi sarei lasciata sfuggire mai questo viaggio per colpa dell’inettitudine di un laboratorio . Come dici tu, il viaggiatore “vero” è impossibile fermarlo perché è solo viaggiando che vive pienamente.

  6. Oddio che angoscia non ricevere il risultato del test! Mi sono sentita agitata solo a leggere il tuo racconto. Comunque avete fatto un’esperienza che ricorderete per sempre! Che figo avere tutto l’aereo per voi 🙂

  7. Ho seguito con interesse sui social il vostro viaggio, e ora ho letto con piacere il tuo racconto! Nonostante le varie procedure e adempienze burocratiche, direi proprio che è stata un’esperienza straordinaria! Avete ridato speranza a tutti noi, viaggiando lontano in un periodo parecchio difficile!

  8. Un articolo molto utile, che ho letto volentieri visto che vi ho seguite durante il vostro viaggio a Dubai. Che bella deve essere. Prima o poi dovrò andarci!

  9. Sarei morta al tuo posto nell’attesa del risultato del test 😀 Grazie per le informazioni iper dettagliate. Ho seguito le vostre avventure avete raccontato l’evento fam trip nei minimi dettagli! Spero sia il primo di una lunga serie 😉

  10. Un articolo utile ed interessante; speriamo solo che le informazioni che hai dato non servano più in un prossimo futuro e che il Covid sparisca per sempre.

    1. Teresa, non per smorzare il tuo entusiasmo ma invece secondo me ancora per un po’ dovremo spostarci con il plf e documentazioni similari

  11. Ricordo benissimo l’ansia del tuo esito negativo che non arrivava… meno male che alla fine è arrivato in tempo e sei potuta partire con noi 🙂

  12. Considerando tutte le limitazioni e corrispettive difficoltà che piagano i viaggi internazionali direi che articoli come il tuo sono sicuramente da tener d’occhio. Non per altro ma poter fare affidamento su di una guida chiara e concisa rende tutto decisamente più semplice e meno “spaventoso”!

  13. Mi sono immaginata al posto tuo, nell’attesa del risultato del test che non arrivava: sarei morta di ansia, ti capisco benissimo! Ma per fortuna tutto è filato liscio. Chissà che emozione poter partire dopo tanto tempo e tornare ad assaporare un po’ di quella vita che eravamo abituate e fare prima.
    Una domanda: hai detto di aver dovuto provare a compilare il PLF più volte prima che l’operazione andasse a buon fine, per cui posso chiederti quale fosse il problema? Sono curiosa di saperlo perché se tutto va bene tra un paio di settimane ne dovrò compilare uno anche io così so cosa aspettarmi 😉

    1. Ciao Silvia . Bisogna stare molto attenti ad indicare correttamente tutti i dati per il rientro precisando a quale categoria appartiene il Paese visitato e anche le normative che regolano il rientro . Anche a me toccherà rifarlo in agosto , ma pensò che dovremo destreggiarci ancora per un bel po’ con questo tipo di certificazioni.

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